Ma forse lo sarà in futuro, quando ci saranno le risorse. Lo ha detto il vice ministro dell'economia Maurizio Leo
In queste ore si è tornati a parlare di superbollo e della sua abolizione, a seguito dell’approvazione del Def (documento di economia e finanza) da parte del Consiglio dei Ministri. Secondo alcune ricostruzioni la tanto odiata e criticata sovrattassa per le auto più potenti sarebbe destinata a scomparire a breve. Così non è.
Pochi ma buoni
Se quindi eravate già pronti a stappare la bottiglia per festeggiare l’addio al superbollo, rimettetela in fresco in attesa di tempi migliori. Nel Def infatti non se ne fa parola e – come specificato da Leo – se ne parlerà nella legge delega per la riforma fiscale, attualmente in discussione. Riforma che nell’articolo 10 riporta:
Riordinare le tasse automobilistiche, anche nell’ottica della razionalizzazione e semplificazione del prelievo, valutando l’eventuale e progressivo superamento dell’addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le autovetture e gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo di persone e cose, aventi potenza superiore a 185 chilowatt, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica a carico del settore delle tasse automobilistiche
Una cifra piccola se paragonata – per esempio – ai 28 miliardi di euro della Legge di bilancio 2024, ma comunque risorse valide per coprire le spese, per un totale di 1,2 miliardi di euro. Tutto questo con buona pace di vari politici che negli anni hanno criticato il superbollo, annunciandone l’abolizione.
Alla domanda “quando verrà abolito il superbollo” quindi la risposta è ancora: quando il governo troverà altri soldi.
Superbollo, cos’è e chi lo paga
Introdotto nel 2011 dal governo Monti il v è una sovrattassa che obbliga chi guida auto con potenza superiore a 185 kW (251 CV) a pagare 10 euro per ogni kW in eccesso. Secondo le previsioni sarebbe dovuto essere uno strumento utile a risanare i conti pubblici – si era nel bel mezzo della crisi del debito – ma la realtà dei fatti, come detto, è un’altra, con 1,2 miliardi di euro di gettito in 12 anni e il mercato delle supercar (ma non solo) fortemente penalizzato.