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I nuovi ecobonus: obbligo di mantenere l’auto almeno per un anno

i nuovi ecobonus: obbligo di mantenere l’auto almeno per un anno

I nuovi ecobonus: obbligo di mantenere l’auto almeno per un anno

I nuovi attesissimi incentivi per l’auto avranno un preciso vincolo: i beneficiari dovranno mantenere il veicolo acquistato per almeno un anno, se persone fisiche, e per almeno due anni nel caso di persone giuridiche.

L’attesa per la nuova tornata di eco-bonus – che per i modelli elettrici arriveranno fino a 11mila euro, incrementabili fino a 13.500 euro per chi ha un Isee sotto 30mila euro – sta bloccando il mercato, che a marzo è calato del 3,7% dopo 19 mesi positivi. L’iter non si è concluso e occorrerà ancora un mese almeno per l’entrata in vigore degli incentivi, in assenza dei quali restano disponibili quelli molto meno generosi della vecchia campagna governativa.

Il Dpcm (decreto del presidente del consiglio), infatti, è pronto ma deve ora passare il vaglio della Corte dei conti per poi essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Inoltre Invitalia deve aggiornare la piattaforma online “ecobonus” sulla quale le concessionarie potranno prenotare l’importo che sarà poi riconosciuto al cliente finale.

Il testo concertato da tutti i ministeri coinvolti – Imprese e made in Italy, Economia, Infrastrutture e trasporti, Ambiente e sicurezza energetica – contiene una serie di chiarimenti in vista dell’effettiva entrata in vigore. E non solo per le auto: una parte della dote, che consiste complessivamente in 952 milioni, è destinata alla categoria delle moto, degli scooter, dei tricicli e quadricicli a motore e a quella dei veicoli commerciali leggeri.

Nella bozza, come detto, si precisa che per l’acquisto o il leasing di tutti i veicoli incentivabili i contributi, in favore delle persone fisiche, sono riconosciuti a condizione che il soggetto beneficiario sia anche l’intestatario e che mantenga la proprietà per almeno 12 mesi.

Nel caso di persone giuridiche – quindi le società di capitali (concessionarie escluse), gli enti pubblici, le associazioni riconosciute, le fondazioni, i comitati riconosciuti – il vincolo obbligatorie raddoppia, quindi è di 24 mesi.

La griglia degli incentivi, declinata negli otto articoli della bozza del Dpcm, prevede che le persone giuridiche possano accedere solo alle due fasce di auto con emissioni più basse: quella tra 0 e 20 grammi/km di CO2, in pratica i modelli elettrici, e la categoria 21-60 g/km che include le ibride plug-in. Sono invece limitati alle persone fisiche i contributi per le auto con emissione tra 61 e 135 g/km di CO2, categoria che include le full hybrid e diversi modelli diesel e benzina Euro 6.

Le persone giuridiche, sempre con esclusione delle concessionarie, saranno ammesse anche agli incentivi per moto, scooter, tricicli e quadricicli a motore. Sarà invece costituita da piccole e medie imprese dell’autotrasporto la platea dei beneficiari dei contributi per l’acquisto o il leasing di veicoli commerciali leggeri.

Ricapitolando, il piano elaborato dal ministero delle Imprese e del made in Italy prevede, in assenza si rottamazione, un contributo di 6mila euro nella fascia 0-20, 4mila nella 21-60 mentre non c’è bonus nella terza categoria di emissioni. Si sale progressivamente con l’importo se si rottama, in base a quanto vecchio e quindi inquinante è il veicolo. Rottamando un Euro 4 si potrà beneficiare di 9mila euro nella fascia 0-20, 5.500 nella 21-60 e 1.500 nella 61-135. Con un Euro 3 si passa a 10mila euro, 6mila e 2mila euro. Con un Euro 0, 1 o 2 c’è un salto, rispettivamente, a 11mila euro, 8mila e 3mila euro. Per tutti questi incentivi è prevista una soglia di prezzo massimo del modello acquistabile, Iva esclusa, fissata a 35mila euro nelle fasce di emissione 0-20 e 61-135 e a 45mila euro in quella intermedia 21-60.

Nel caso delle prime due fasce di emissione scatta la maggiorazione del 25% per singoli componenti di un nucleo familiare con Isee sotto 30mila euro, arrivando quindi fino a 13.500 euro per le auto elettriche. Per i redditi bassi c’è in più la possibilità di accedere anche rottamando un Euro 5 e in questo caso il bonus è di 8mila euro nella fascia 0-20 e di 5mila in quella 21-60.

Per moto, scooter, tricicli e quadricicli elettrici è previsto un contributo del 30% fino a 3mila euro che sale al 40% (fino a 4mila euro) con rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 3. Per i modelli non elettrici, fino a Euro 5, previsto invece uno sconto de 40% fino a 2.500 euro ma solo a condizione che il venditore pratichi una riduzione aggiuntiva di almeno il 5% e che sia rottamato un veicolo da Euro a Euro 3.

Nella bozza del Dpcm – solo per chi acquista moto, scooter, tricicli e quadricicli con alimentazione elettrica – compare anche un vincolo relativo al veicolo che si rottama (compreso tra Euro 0 e Euro 3). In questo caso infatti bisogna provare di essere proprietari o intestatari del veicolo che si consegna per la rottamazione da almeno dodici mesi (o che lo sia un familiare convivente).

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