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Formula 1. Verstappen, Leclerc e non solo: i segreti delle qualifiche di Montecarlo raccontati dai piloti

I piloti di Formula 1 raccontano la qualifica con più tasso di adrenalina dell'anno, quella del Gran Premio di Montecarlo: ecco come la vedono Charles Leclerc, Max Verstappen e gli altri

Se c’è qualcosa su cui tutti i piloti di Formula 1 sembrano essere concordi, è che il sabato del Gran Premio di Montecarlo è speciale. “Questa pista è così stretta, rende il tutto più sfidante. In qualifica abbiamo il cuore in gola, c’è una scarica di adrenalina pazzesca”, spiega il campione del mondo in carica Max Verstappen. “Monaco è almeno tra le cinque piste in cui cogliere il giro secco perfetto è più difficile”, osserva Nico Hulkenberg, prima di entrare nel dettaglio della ricetta vincente per un giro degno di nota.

“Bisogna trovare la giusta fiducia nella macchina, l’armonia necessaria per farlo. Non è mai semplice azzeccare il giro ed essere soddisfatti. È una sfida che mi esalta e che rispetto – ha spiegato in un incontro riservato alla stampa presente a Monaco a cui ha partecipato anche Automoto.it -. Contano la fiducia nella macchina, il modo in cui sono andate le simulazioni di qualifica, come sono andate le libere”

“Effettuiamo comunque delle simulazioni di passo gara nella seconda sessione di prove libere – osserva Hulkenberg – perché noi piloti abbiamo in ogni caso bisogno di avere un riferimento e delle sensazioni sulla monoposto con il pieno di benzina. Non lo ignoriamo completamente, anche se la posizione in qualifica è molto importante qui. Le parti più complesse sono quelle veloci, la Tabac, la chicane delle Piscine. Sono le zone dove si vedono più incidenti e dove si ha più margine. Con l’avvicinarsi alla qualifica ci si porta sempre di più al limite.

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Charles Leclerc, che a Monaco è di casa, sottolinea l’azzardo delle qualifiche di casa. “A Monaco, contrariamente ad altre piste, anche cittadine, bisogna valutare bene i rischi. Qui un pilota può fare la differenza prendendosi più rischi. Può funzionare, o andare malissimo. Ma è qualcosa che apprezzo molto di questa pista. Se ti avvicini al limite, lo vedi subito dai tempi sul giro. E quando ci si avvicina alla Q3, dopo aver inanellato così tanti giri, cominci ad avvicinarti ai muretti. Non c’è un’altra pista in calendario che ti fa provare certe sensazioni”

“La parte migliore della pista per me è il terzo settore – racconta Alexander Albon – oscilli tra i muretti ed è molto divertente. Li tocchi qualche volta, ed è questione di un piccolissimo margine prima che una ruota si danneggi. Ma è proprio questo il divertimento. Sentire l’adrenalina nel corpo durante le qualifiche del sabato è straordinario. Qui ci focalizza su questo, non sulla domenica”. Qualcuno questi limiti arriva molto vicino a superarli, come Esteban Ocon, autore di una qualifica magistrale nel 2023. “Ero proprio al limite visto che ho toccato due volte il muro – ricorda -. Però sentire di aver messo a segno un ottimo giro è una sensazione unica. Il risultato della gara dipende al 99% dal sabato. Ed è per questo che le qualifiche sono estremamente stressanti.

Sfidanti, adrenaliniche: questo sono le qualifiche più emozionanti dell’anno, quelle sulle stradine del Principato. A Montecarlo a volte sembra che certi piloti siano in grado di affrontare la pista come se fosse un lungo rettilineo, dipanando le curve e dimenticandosi quasi dei muretti, che percepiscono solo nel momento in cui si avvicinano pericolosamente al limite. Monaco non sarà fatta per le monoposto di oggi, ingombranti come un elefante in una cristalleria. Ma i piloti sembrano dimenticarsene, quando con il cuore in gola si lanciano per il giro secco più adrenalinico dell’anno.

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