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Formula 1 sempre più green, Ellen Jones: “Gp futuri con sempre meno impatto sull’ambiente”

formula 1 sempre più green, ellen jones: “gp futuri con sempre meno impatto sull’ambiente”

Formula 1: Japanese Grand Prix

Una F1 sempre più green. Una contraddizione per uno sport motoristico? Tutt’altro, anche solo valutando quanto le macchine inquinano: le emissioni di carburante delle vetture in pista sono inferiori all’1% dell’impronta di carbonio complessiva del Circus. È soprattutto sulla logistica che si concentrano gli sforzi per raggiungere l’obiettivo minimo di riduzione assoluta delle emissioni del 50% entro il 2030. Come? Agendo in particolare sui carburanti e le energie rinnovabili per i trasporti, responsabili di circa il 15% dei gas serra globali. Le azioni intraprese finora hanno portato nel 2022 (ultimi dati disponibili) già a un calo dell’impronta di carbonio del 13% rispetto al riferimento del 2018 (223.031 tC02e contro 256.551 tC02e del 2018). Nonostante l’aumento del numero di gare (da 21 a 24).

Ellen Jones: “Sostenibilità in tutti i reparti della F1”

“Lo sport può accendere la passione e accendere una luce nel mondo attorno a noi. In Formula 1, prendiamo seriamente questo privilegio e ci impegniamo a farlo migliorare continuamente le nostre operazioni e allo stesso tempo presentare le tecnologie del futuro” ha spiegato Ellen Jones, responsabile Esg (environment, social and governance) della F1 presentando il primo “Impact Report” della categoria. “Per raggiungere questo obiettivo, stiamo integrando la sostenibilità in tutti i reparti anche della F1 così come con le principali parti interessate del nostro sport”.

Le idee della F1 per ridurre l’inquinamento

Ridurre si può. La F1 ci sta riuscendo attraverso lo spostamento verso operazioni remote e con meno personale in pista (circa 150 in meno quelli della stessa F1), l’uso di energia rinnovabile nelle fabbriche, negli uffici e negli eventi, tagli alla quantità di merci inviate in tutto il mondo. E in programma ha di spingersi oltre: con investimenti in carburanti alternativi per tutti, compreso il trasporto aereo, in biocarburanti per il trasporto stradale e marittimo e in carburante sostenibile al 100% per le automobili nel 2026. Oltre a puntare a soluzioni per il paddock per ridurre il consumo di energia con investimenti in nuove tecnologie per ridurre la dipendenza dalle infrastrutture fisiche.

Il progetto pilota in Austria

Solo nel 2023, il 75% dei promotori dei gp ha alimentato alcuni aspetti dei propri eventi utilizzando energia rinnovabile rispetto al 50% dell’anno precedente. L’esempio più virtuoso? Quello dell’Austria, sul circuito di Spielberg di proprietà della Red Bull, dove nel 2023 un progetto pilota sperimentale di generazione di energia a basse emissioni di carbonio ha ridotto le emissioni nel complesso dei box, del paddock e del broadcast del 90% rispetto al gp del 2022. Come? Con la consegna delle merci attraverso camion DHL alimentati a biocarburante: le emissioni si sono ridotte dell’83% rispetto all’anno precedente. E con l’uso di un sistema energetico alimentato da un olio vegetale idrotrattato (HVO) biocarburante e 600 m2 di pannelli solari montati sull’ultima curva che ha fornito circa 2,5 MWh di energia durante l’evento e ha permesso di diminuire le emissioni di carbonio all’interno del paddock, della pit lane e delle aree di trasmissione di oltre il 90%, rispetto ai dati stimati per le stesse aree all’evento del 2022. “Il progetto pilota dell’Austria ci ha permesso di raccogliere e analizzare dati cruciali per la nostra logistica e operazioni che verranno utilizzate per analizzare ulteriormente le opzioni su come continuare il percorso verso Net Zero entro il 2030”, ha spiegato Ellen Jones. “Questo studio non solo ha dimostrato la tecnologia più recente, ma anche come cambiare i modi di lavorare delle varie parti interessate è fondamentale per ridurre le emissioni di carbonio”.

I Gp virtuosi

Altri esempi in giro per il mondo? Il gp di Silverstone è stato alimentato da alternative energetiche verdi, inclusi 2.746 pannelli solari e l’utilizzo di combustibile HVO in totale per i generatori temporanei; il gp d’Olanda ha ridotto il consumo di carburante di circa 80 mila litri, sostituendolo con HVO100, che insieme ad altre iniziative ha portato a ridurre l’impronta di carbonio del 94,5%; il parco solare del circuito del Bahrain ha prodotto 5,28 MW di energia pulita tra i gp del 2022 e 2023; il gp di Singapore ha installato 1.396 pannelli solari sul tetto dell’edificio dei box e si sono impegnati a ridurre le emissioni prodotte dalle fonti energetiche del 50% entro il 2028; il gp di Las Vegas ha lanciato il primo dei suoi programmi di conservazione dell’acqua.

Inclusione e parità in F1

Sforzi comuni per l’ambiente. Ma la F1 vuole impegnarsi anche per l’educazione e l’inclusione, anche collaborando col La Mission 44 di Lewis Hamilton: per le donne, gli studenti, i gruppi e le minoranze più svantaggiate. Il divario retributivo di genere nel management della F1 è stato ridotto dal 30% del 2017 al 20,7%; sono nate categorie al femminile come la F1 Academy e programmi nelle scuole; entro il 2025 la F1 avrà supportato una cinquantina di studenti di 5 Università leader nel Regno Unito ma anche la MUNER, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, con borse di studio in ingegneria e la possibilità di lavorare in F1. In una F1 più giusta e verde.

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