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Fino a 250 mila euro per una licenza ecco perché i tassisti vanno sulle barricate

fino a 250 mila euro per una licenza ecco perché i tassisti vanno sulle barricate

Fino a 250 mila euro per una licenza ecco perché i tassisti vanno sulle barricate

Diego Longhin

Roma — Quanto costa una licenza taxi? In media, considerando le grandi città, oscilla intorno ai 100-120 mila euro. Attenzione, però, la forbice è molto grande. Tra i diversi Comuni il prezzo varia di molto: il valore dipende dal numero di auto bianche in circolazione, se è una città turistica oppure d’affari e pure le decisioni sulla viabilità fatte dalle amministrazioni incidono. Una Ztl chiusa al traffico per molte ore al giorno, ad esempio, o aree pedonali vaste senza parcheggi obbligano ad un uso maggiore dei taxi. Sono tutti elementi che contribuiscono a definire il prezzo.

Non mancano gli studi, come quelli fatti dalle direzioni regionali delle Agenzie delle entrate a Roma e Milano. Dossier che sono un po’ datati, ma se si chiede a un tassista rappresentano una sorta di Bibbia a cui rifarsi se si vuole mettere sul mercato la licenza. Secondo l’Agenzia si parte da un minimo di 125 mila euro a Roma, mentre la direzione della Lombardia ha stimato per Milano 115 mila. In entrambi i casi è necessaria però una rivalutazione che — secondo gli esperti — porta le cifre intorno a 140-150 mila euro. E se si vanno a guardare gli annunci di messa in vendita sui forum di settore si arriva a richieste che sfiorano i 180 mila euro.

Non mancano i casi limite, come a Firenze, si può arrivare anche a superare i 250 mila euro. A Bologna, su alcuni annunci che si trovano on-line, nei siti dei tassisti, si arriva anche ai 200 mila euro. Possono sembrare cifre da capogiro, ma proprio nei casi di Firenze, dove i taxi sono 754, e Bologna, 722 auto bianche, sono i Comuni ad aver fissato un tetto minimo al di sotto del quale è difficile andare. Nel capoluogo della Toscana sono state messe a bando 70 autorizzazioni, altre 36 per la “capitale” dell’Emilia Romagna. Valore per ciascuna licenza? 175 mila euro. Gara che ha permesso di aumentare la presenza di macchine in circolazione e di far entrare giovani, rendendo i colleghi più anziani felici del nuovo prezzo minimo fissato da un amministrazione pubblica. «Valore al di sotto del quale non si può scendere per vendere una delle licenze del Comune di Bologna e di Firenze», spiega un tassista che preferisce rimanere anonimo.

È la ragione per cui la categoria insiste con il governo Meloni, considerato amico delle auto bianche, sulla necessità che il 20% di licenze in più concesse nelle grandi città debba essere rilasciato a titolo oneroso. «Così salviamo il valore della nostra liquidazione, questo per noi è la licenza», dicono i più vecchi. E aggiungono: «Si tratta di transazioni su cui noi paghiamo regolarmente le imposte e le tasse sulle plusvalenze. Il 23%. Ecco perché l’Agenzia delle Entrate è attenta alle compravendite e ai valori». Vero. Però i soldi che i Comuni prenderanno dalle nuove licenze non andranno tutti nelle casse dell’amministrazione, ma una parte verrà girata agli autisti e alla categoria. Il tassista può cedere quando va in pensione o se sono passati cinque anni dall’inizio dell’attività. È un mercato, però, molto ristretto. In un anno, nelle grandi città, i passaggi di proprietà sono pochi, nell’ordine di qualche decina.

Oltre a Firenze e Bologna, al centro della questione ci sono soprattutto Milano e Roma. Le foto delle code nelle stazioni ferroviarie di Termini e Centrale hanno fatto il giro del mondo. E poi i grandi appuntamenti internazionali: il Giubileo nel 2025 a Roma, le Olimpiadi Milano-Cortina nel 2026. E in prospettiva la gara in corso che coinvolge in maniera diretta Roma per aggiudicarsi l’Expo nel 2030. Uno dei punti deboli è il trasporto pubblico, taxi compresi. Il numero delle licenze è di 7.900 a Roma e 4.855 a Milano. A Milano il sindaco Giuseppe Sala ha già deciso di lanciare una gara per mille nuove licenze. Alla fine, considerando il tetto del 20%, saranno un po’ meno. Quale sarà il prezzo? Non è ancora stato deciso e il Comune non si sbilancia. A Napoli le auto bianche sono 2400 e il valore delle autorizzazioni in circolazione è di poco sopra i 100 mila, mentre a Torino le macchine bianche sono poco più di 1.400. Un numero che copre il fabbisogno. Valore? Sotto i 100 mila euro. Difficile che vengano emesse nuove autorizzazioni.

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