La Ferrari SF90 Stradale ibrida è esposta nella sede dell’azienda a Maranello, Italia, 29 maggio 2019. Ferrari/Handout via REUTERS/File Photo
Secondo una proposta di azione collettiva depositata ieri presso il tribunale federale di San Diego, i richiami effettuati nel 2021 e nel 2022 per risolvere il problema delle perdite di liquido dei freni erano solo una misura provvisoria, che ha permesso a Ferrari di continuare a vendere migliaia di veicoli con freni difettosi.
Secondo la denuncia, l’unica soluzione è la sostituzione delle pompe freno difettose in caso di perdite.
Senza riferirsi nello specifico alla questione, Ferrari ha affermato che la sua “massima priorità” è la sicurezza e il benessere dei propri piloti.
“Operiamo secondo rigorose linee guida di sicurezza e protezione per garantire che i nostri veicoli rispettino sempre le specifiche di omologazione”, ha aggiunto la casa automobilistica.
Nechev ha detto di aver rischiato più volte un incidente a causa dei freni della sua Ferrari, ma il concessionario gli ha detto che erano “normali” e che avrebbe dovuto “abituarsi”. Ha poi aggiunto che non avrebbe comprato la macchina se avesse saputo dei problemi.
La Ferrari ha emesso richiami per i freni in diversi Paesi, tra cui Stati Uniti e Cina, a partire dall’ottobre 2021.
I richiami statunitensi riguardavano molti modelli Ferrari, comprese le versioni della 458 e della 488, prodotte nell’arco di quasi due decenni.
Ferrari e Robert Bosch, il fornitore tedesco dei presunti componenti difettosi, hanno detto che i problemi derivano probabilmente dai tappi del serbatoio del liquido dei freni che potrebbero non sfiatare correttamente, creando potenzialmente un vuoto all’interno del serbatoio del liquido.
Anche Bosch è sotto accusa, ma non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. I cinque studi legali che rappresentano Nechev non hanno risposto immediatamente alla richiesta di ulteriori commenti.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Gianluca Semeraro)