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F1 | Key: "Il pull rod all'anteriore aiuta a gestire le turbolenze"

Il 2024 della Sauber è iniziato con un cambio di identità in seguito all’addio di Alfa Romeo e all’arrivo di Stake come main partner per la nuova stagione, che ha così cambiato la denominazione della squadra. Tuttavia, le novità riservate dal team elvetico non riguardano solamente l’aspetto commerciale, ma anche quello tecnico, dato che la nuova C44 presenta diverse soluzioni che identificano un taglio con il passato.

Dopo un 2023 nel complesso deludente, in cui Sauber non era stata in grado di reggere il ritmo dei rivali sul piano degli sviluppi durante la stagione, gli ingegneri hanno lavorato sodo per comprendere quali fossero i limiti del vecchio pacchetto. A margine della presentazione, James Key, arrivato a Hinwil lo scorso settembre con il ruolo di direttore tecnico, ha definito la C44 come un progetto ambizioso, perché racchiude diverse idee che hanno richiesto un grande sforzo di progettazione.

L’airbox è stato completamente ridisegnato abbandonando le forme che l’avevano contraddistinto negli ultimi due anni, mentre le pance presentano uno scavo rivisto nella parte inferiore molto più pronunciato. A ciò si aggiunge anche la presenza dei vassoi di ispirazione Red Bull all’ingresso delle bocche dei radiatori per meglio far confluire il flusso d’aria sotto la pancia verso il posteriore.

Sauber C44

Photo by: Sauber F1 Team

Tuttavia, una delle novità più interessanti riguarda il layout delle sospensioni, con il passaggio allo schema pull rod all’anteriore, così come già fatto da Red Bull e McLaren nel 2022 con il ritorno delle vetture a effetto suolo. Sebbene si trattasse di uno schema che nel precedente ciclo regolamentare era ormai caduto in disuso dal 2016, quando la Ferrari decise di abbandonarlo a favore del push rod per la SF16-H, la nuova generazione di vetture ha permesso di riscoprire quello layout anche all’anteriore e non solo al retrotreno.

Secondo James Key, che aveva già puntato su questo schema nel 2022 quando era responsabile tecnico della McLaren, il ritorno al pull rod garantirebbe sensibili vantaggi aerodinamici con questa tipologia di auto, che in questo caso superano gli aspetti negativi, come la difficoltà di accesso e di intervento per le regolazioni.

“Credi che, man mano che i fattori di differenziazione sul piano delle prestazioni iniziano ad esaurirsi, le cose convergeranno e stanno già convergendo ora. Quindi è meglio assicurarsi di avere anche tutti gli altri elementi al loro posto”.

“Dal punto di vista aerodinamico [il passaggio al pull rod all’anteriore] è assolutamente la cosa giusta da fare e ha un effetto positivo”, ha dichiarato Key a Motorsport.com parlando della scelta di cambiare layout sulla C44. La decisione è dovuta a motivazioni aerodinamiche e, secondo Key, sarebbe legata alla gestione della scia sporca degli pneumatici, un aspetto su cui gli ingegneri prestano molta attenzione dato che dal 2022 sono stati rimossi molti elementi che aiutavano ad amministrare il flusso in un’area molto delicata della vettura.

“Si tratta di gestire la scia dello pneumatico anteriore e ci sono molte altre funzioni complicate che si cerca di generare intorno allo pneumatico. È uno dei pochi dispositivi che si trovano tra l’ala anteriore e il resto della vettura. Si vuole quindi sfruttarlo al meglio dal punto di vista aerodinamico”.

“Lo svantaggio, ovviamente, è di tipo meccanico. Non è assolutamente quello che si vuole fare. Non è un bel disegno in termini di sospensione”, ha aggiunto il direttore tecnico della Sauber.

Key ha sottolineato come abbandonare il noto concept push-rod non è stato semplice per la scuderia, anche perché ha richiesto un investimento non indifferente. Intervenire a livello sospensivo richiede, per l’appunto, anche di rivedere come vengono gestiti i flussi attorno alle coperture anteriori che poi vengono diretti verso la parte centrale della monoposto, per cui occorre tempo e un grande sforzo in termini di progettazione e sviluppo.

“La sfida vera e propria, una volta che l’aerodinamica ha funzionato, è superare tutti i compromessi meccanici. Penso che dobbiamo fare un paio di passi avanti, perché è difficile farlo, ma la Sauber ha fatto un ottimo lavoro come primo tentativo di pull-rod”.

Il nuovo direttore tecnico ha infatti sottolineato che il suo arrivo in Sauber è avvenuto troppo tardi per dare un contributo significativo su questo fronte, dato che queste scelte a livello meccanico e telaistiche vengono prese con un certo anticipo. Tuttavia, ha menzionato che in vista della prossima stagione potrebbero esserci ulteriori piccole modifiche utili ad estrarre ancora qualcosa in più in termini di potenziale.

È infatti importante tenere a mente che queste monoposto rappresenteranno anche la base per il 2025, dato che le scuderie realisticamente non investiranno somme importanti per lo sviluppo delle vetture per il prossimo anno, bensì sul nuovo ciclo regolamentare. Seppur, infatti, agli ingegneri non sia permesso lavorare a livello aerodinamico sulle macchine di nuova generazione fino al 1° gennaio 2025, in realtà Key ha spiegato come dietro le quinte i team possono già valutare alcuni concept differenti, specie in termini di telaio e sulla gestione delle strutture di sicurezza.

Proprio per questo è stato fondamentale compiere il passaggio alla pull rod nel 2024, in modo da trarne i possibili benefici per due anni. Farlo il prossimo anno avrebbe richiesto un grosso sforzo di progettazione che, molto probabilmente, Sauber non avrebbe affrontato.

“Naturalmente vorremmo che [la monoposto 2024] fosse una piattaforma sufficientemente buona per durare effettivamente due anni. Ed è per questo che quest’anno abbiamo inserito nella nostra lista anche degli aggiornamenti meccanici: credo che manchino alcune cose, sono arrivato troppo in ritardo per dare una mano, ma ci sono soluzioni che credo aiuterebbero la macchina. E se riusciamo a portare a termine anche quelle, viste le dimensioni e il budget che abbiamo, e saremo in grado di farlo, allora raccoglieremo qualche premio nel 2024 che poi si estenderà fino al 2025. E sarebbe fantastico. Di certo non si vuole fare una cosa [un cambio così importante] del genere nel 2025”.

La McLaren MCL36 è nata con il pull rod all’anteriore

Photo by: Giorgio Piola

Fino a questo momento sono state svelate tre vetture, ovvero Haas (seppur non in maniera completa in attesa dello shakedown), Alpine e, per l’appunto, Sauber. Di queste solo la scuderia elvetica ha scelto di puntare sul pull rod all’anteriore, mentre le altre due squadre sono rimaste fedeli allo schema push rod. Tuttavia, l’idea di Key è che anche altri team possano ripercorrere la stessa strada seguita dalla Sauber. Dai teaser diffusi fino a questo momento, la Racing Bulls sembrerebbe aver intrapreso questo cammino, un passo comprensibile data anche la rafforzata sinergia con la Red Bull.

“Mi aspetto che altri lo seguano perché, fondamentalmente, è la cosa giusta da fare. Penso che si ottenga un netto miglioramento anche se ci sono dei compromessi. Con questa configurazione si ottiene un risultato migliore”.

Differente è invece il discorso per quanto riguarda il posteriore. Nonostante condivida il cambio con Ferrari, sin dal 2022 Sauber ha realizzato in proprio alcune soluzioni che le hanno permesso di distaccarsi dalle idee del Cavallino per abbracciare un concept differente. Invece del pull rod, la squadra svizzera ha sempre puntato sul push rod, perché dal proprio punto di vista garantirebbe maggiori vantaggi sul piano del packaging, liberando spazio nella parte superiore del diffusore.

Un concetto che Key aveva seguito anche in McLaren, perché la MCL36 era nata proprio con il push rod al posteriore, così come la Red Bull: “Il dibattito sul pull-roll [contro] push-rod al posteriore non è un argomento di discussione. È meccanicamente migliore il push-rod per varie ragioni di packaging. Non c’è molto da dire. Ma il pull-rod sull’anteriore è una storia diversa. Sospetto che anche altri se ne accorgeranno”, ha spiegato il direttore tecnico della Sauber.

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