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Disabilità, meno burocrazia per chi deve accedere alle ZTL

Dopo i buoni numeri della fase sperimentale della piattaforma CUDE, ora le istituzioni chiedono un’applicazione nazionale

disabilità, meno burocrazia per chi deve accedere alle ztl

Migliorare l’accesso alla mobilità per le persone con disabilità passa anche dalla burocrazia. Oltre alla rimozione delle varie barriere architettoniche, infatti, chi si deve muovere in auto si scontra spesso con lunghi passaggi burocratici per ottenere l’accesso ad aree a traffico limitato o anche solo per utilizzare determinati spazi.

Per risolvere questi problemi, nel 2021 è stata avviata la fase sperimentale della piattaforma CUDE, la quale sembra pronta ad evolversi ad un livello successivo.

La piattaforma per le targhe CUDE

Il Decreto ministeriale del 5 luglio 2021 ha attuato la Legge 145/2018 che permette ad un cittadino titolare di CUDE (il “contrassegno unificato disabili europeo”) di spostarsi con l’auto in un altro Comune senza chiedere preventivamente l’autorizzazione ad accedere ad aree a traffico limitato e a utilizzare i parcheggi riservati.

In concreto, nella già citata fase sperimentale, questi utenti hanno potuto registrare la targa della propria auto ad una piattaforma unica nazionale informatica realizzata dal CED Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims). In totale, in questi mesi di “prova” sono stati emessi 180 codici univoci da parte di 16 Comuni in tutta Italia.

Le dichiarazioni

Arrivati a questo punto, le istituzioni nazionali sono decise ad ampliare il progetto a tutto il resto del Paese.

Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini ha commentato così:

“L’uso della piattaforma da parte di tutti i Comuni garantirà il diritto alla mobilità alle persone con disabilità sull’intero territorio nazionale. Il Mims ha messo al centro delle proprie politiche il benessere delle persone, soprattutto quelle alle quali spesso viene negata l’accessibilità ai trasporti e la facilità negli spostamenti.

I risultati della sperimentazione confermano l’importanza di questa iniziativa e fanno capire che sono necessarie nuove azioni ai fini dell’inclusione sociale. Sono certo che tutti i Comuni italiani aderiranno al progetto con determinazione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda c’è Erika Stefani, Ministro per le Disabilità:”

“Maggiore sarà il numero di adesioni e più sarà efficace il progetto. L’obiettivo è facilitare gli spostamenti da un Comune all’altro evitando al cittadino la trafila burocratica per l’ingresso nelle aree a traffico limitato e l’utilizzo dei parcheggi riservati. Si tratta di un modo per ridurre le barriere che s’incontrano quotidianamente e siamo convinti che i sindaci italiani dimostreranno grande sensibilità”.

Infine, ci sono le dichiarazioni di Antonio Decaro, presidente dell’ANCI:

“E’ un’iniziativa che rappresenta un passo in avanti nel riconoscimento di un diritto fondamentale. Come cerchiamo di fare nelle nostre città con le barriere fisiche, ora vogliamo abbattere una barriera burocratica che ostacola gli spostamenti da un Comune all’altro”.

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