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Come si abbassa il prezzo delle auto elettriche. La ricetta De Meo

Intervistato al Salone di Parigi il top manager del Gruppo Renault boccia le batterie grandi ed è contrario al pensiero unico sull'elettrico

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Belle tutte queste auto elettriche, ma costano troppo! E’ questo il commento dominante fra gli addetti ai lavori in visita al Salone di Parigi. E non si tratta ovviamente di un luogo comune, bensì di un dato di fatto che mette d’accordo tutti: giornalisti, analisti, consumatori e le stesse Case automobilistiche.

L’annoso quesito “quando scenderanno i prezzi” è stato girato direttamente a chi di elettriche ne ha presentate di più, Luca De Meo – ceo del Gruppo Renault – che sul tema ha intavolato una discussione senza peli sulla lingua.

Il prezzo delle batterie sale come il gas

Tanto per cominciare lo scenario tracciato dal manager italiano non è dei più confortanti: “Tutti dicevano che saremmo arrivati a 100 dollari per kWh di batteria. Ancora non ci siamo perché l’80% del costo della batteria sono materie prime. Poi c’è il software, il packaging e le materie prime che oggi sono soggette a speculazioni. E questo continuerà perché, se io sono un cinese e faccio l’80% della raffinazione dei materiali e i materiali sono scarsi, cosa faccio? Aumento i prezzi, esattamente come fanno i russi col gas”.

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Le batterie grandi? Un obbrobrio ecologico

La risposta industriale a questo contesto difficile è innanzitutto quello di ottimizzare la chimica. Perché, ricorda De Meo, “ci sono possibilità sulle chimiche meno dipendenti dai materiali rari; ci sono per esempio le batterie LFP (litio-ferro-fosfato) che sono meno performanti, ma costano di meno, oppure un altra pista, strategicamente la migliore, che è mettere il meno possibile in una batteria contando sul fatto che le infrastrutture potrebbero migliorare”.

In altre parole la batterie devono avere un dimensione funzionale al reale utilizzo dell’auto e a tal proposito il numero uno del gruppo francese critica duramente l’approccio che c’è oltreoceano: “Quando senti gli americani che voglio mettere su un pick-up elettrico una batteria da 150 kWh… è un obbrobrio ecologico. Vincerà chi utilizzerà il meno possibile di batteria per rendere lo stesso servizio”.

Il prezzo di listino spaventa, ma non dice tutto

“È chiaro che rispetto a una vettura di segmento B a combustione, le auto elettriche costano di più. Questa è la verità, ma bisogna anche dire che i materiali che stanno nella batteria rappresentano solo una parte del pieno. È come se io ti consegnassi una vettura a combustione con il 30% di benzina di quello che utilizzerai sul ciclo di vita già nella vettura”.

In pratica, secondo De Meo, è un errore fermarsi al prezzo di listino senza considerare i costi di gestione effettivi e il valore residuo dell’auto che fa la differenza quando si sceglie una formula alternativa all’acquisto. Anche perché, prosegue il top manager “Le auto elettriche le vendiamo su abbonamento, leasing ecc. Lo vedo sulla Megane. Il 70% dei clienti la prendono così. Non c’è nessuno che compra la macchina cash”.

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De Meo precisa che si rende conto che vedere con una differenza di 5.000 euro sul prezzo spaventa, ma sottolinea come le differenze arrivano spesso ad azzerarsi guardando i canoni di noleggio. E in futuro, quando arriveranno le auto a combustione Euro 7 che costeranno molto di più, “i prezzi delle auto elettriche e delle auto endotermiche si incroceranno”.

Con le nuove elettriche Renault sarà più competitiva di VW

Tornando a parlare delle contromisure che può prendere un costruttore per calmierare l’aumento dei prezzi, Luca De Meo ha fatto presente che le future elettriche francesi sono state progettate con un occhio di riguardo all’efficienza progettuale: “La piattaforma delle Renault 5 e Renault 4 dal punto dei vista dei costi è più competitiva. Saremo i primi ad arrivare sul mercato. Immaginiamo che Volkswagen arriverà 2-3 anni più tardi. Rispetto a una Megane elettrica, abbiamo un costo inferiore del 30-35% sotto. A livello di costo della piattaforma”.

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Renault Megane E-Tech Electric

Serve un piano B come in Formula 1

Incalzato dai giornalisti, anche Luca De Meo ha detto la sua sulla politica dell’Unione Europea: “Spero che i governi nazionali escano dal pensiero unico dell’elettrico. Perché è un po’ pericoloso. E attenzione, a noi nessuno può dire che non crediamo nelle auto elettriche.

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Io sto cercando di creare le condizioni per rendere Renault elettrica al 100% non nel 2035, ma nel 2030. Ma poi dico, è come la F1, se succede qualcosa devi avere un piano A, B, C… Se arriva la pioggia, c’è un incidente, arriva la safety car… Non puoi scommettere su un colore, o un numero, devi avere un piano B. Per quello noi abbiamo Dacia. Per quello cerchiamo di separare la strategia dei motori, per cercare competitività e risorse per investire su tecnologie alternative. In particolare gli ibridi e gli e-fuel e anche l’idrogeno”.

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