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Chevrolet Corvette Z06, la prova dell’anti-Ferrari americana

Il 5.5 V8 da 680 CV e un assetto da paura sono gli ingredienti fondamentali della Z06 che mette nel mirino i mostri sacri italiani

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Sin dalla presentazione avvenuta nel 2020, la Chevrolet Corvette Stingray C8 è stata paragonata ad una sorta di “Ferrari americana”. Quella che una volta era una tipica supercar a stelle e strisce con un V8 anteriore e un assetto pensato più per derapare che per performare su un circuito, si è evoluta in qualcosa di completamente nuovo.

Ora il motore è in posizione centrale, le forme sono quelle di una sportiva esotica e le prestazioni promesse non sono poi tanto lontane dalle rivali europee. E ciò è ancora più vero con la Z06 su cui i nostri colleghi americani hanno avuto il privilegio di salire.

Più aerodinamica, più leggera

La versione più estrema della Corvette si riconosce immediatamente per un look ancora più cattivo. Il nuovo paraurti, la carreggiata più ampia di 10 cm, le nuove appendici aerodinamiche e le prese d’aria laterali maggiorate sono solo la punta dell’iceberg di una serie infinita d modifiche.

Di serie, tutte le Z06 sono equipaggiate con pneumatici Michelin Pilot Sport 4S (da 20” all’anteriore e 21” al posteriore) e cerchi in lega di alluminio, ammortizzatori Magnetic Ride Control di quarta generazione e impianto frenante Brembo con dischi da 371 mm davanti e 381 mm dietro.

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Se si sceglie il ricco pacchetto Z07 Performance si ottengono gomme Michelin Cup 2R pensate appositamente per la pista, cerchi in fibra di carbonio e freni carboceramici con dischi fino a 399 mm.

Se questi interventi vi sembrano minimi, pensate che solo i cerchi in carbonio hanno permesso un risparmio di quasi 10 kg e che gli pneumatici hanno talmente tanto grip che gli ingegneri hanno dovuto rivedere interamente i software di gestione degli ammortizzatori e la taratura dello sterzo. In sostanza, nel giro su pista di 2 minuti queste modifiche permettono un risparmio di oltre un secondo e mezzo.

Ma non è finita qui. Scegliendo il pacchetto Carbon Aero, la Z06 riceve splitter e ala posteriore dedicate raddoppiando la propria deportanza fino a 333 kg a 300 km/h (praticamente il doppio rispetto alla ZR1 della precedente generazione).

Nato per le corse

Un V8 in posizione centrale, una trasmissione a doppia frizione e la sola trazione posteriore: vi ricorda qualcosa? Sulla Z06 è difficile ignorare alcuni punti in comune con le Ferrari. Anche perché il 5,5 litri aspirato ereditato dalla C8.R da corsa spinge e suona quasi come una Rossa.

Il 6.2 V8 LT4 da 660 CV della vecchia Z06 è stato mandato in pensione e sostituito da un propulsore più piccolo, ma capace di toccare i 680 CV e 623 Nm. Non c’è il compressore volumetrico, è vero, e ciò fa perdere circa 260 Nm, ma questo motore è capace di mettere tutti d’accordo.

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La Corvette “tira” fino a 8.600 giri (più dei 7.500 giri limitati per regolamento sulla C8.R) senza alcuna difficoltà accompagnata dal suono cattivissimo degli scarichi (più leggeri di 10 kg in confronto a quelli della Stingray) e da una progressione impressionante.

Il nuovo assetto della vettura consente di prendere velocità in modo immediato passando da 0 a 100 km/h in 2,6 secondi con l’aiuto del Launch Control. E le prestazioni sono eccellenti anche quando si affronta un vero tracciato.

Dalla pista alla strada

In pista la Corvette Z06 dà il meglio di sé. Selezionando la modalità Track, il motore diventa ancora più reattivo ed è coordinato in modo perfetto dal cambio a doppia frizione Tremec a 8 marce, il quale ha rapporti più corti rispetto alla Stingray e una serie di modifiche interne per gestire al meglio lo “stress” e la potenza extra.

Proprio la trasmissione è l’asso nella manica della Chevrolet. Oltre a un assetto tanto cattivo quanto preciso (una novità assoluta per i modelli Corvette), il cambio è un vero gioiello ed è puntuale nell’assecondare i nostri desideri di potenza.

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Sia nel mantenere la marcia che nello scalare prima di una curva, la precisione è talmente elevata che non è nemmeno necessario passare alla modalità manuale per spremere al massimo la supercar americana.

Una volta abbandonata la pista, comunque, la Corvette Z06 non mostra compromessi in termini di comfort. Certo, rispetto ad una Stingray “normale” il rumore di rotolamento degli pneumatici (i più grandi mai montati su una Corvette) è più presente nell’abitacolo, così come il sound del V8. Nel complesso, però, la sensazione è quella di una supercar curata e guidabile anche nella vita quotidiana.

Questione di prezzo

Al di là delle prestazioni e dello spirito che la contraddistinguono, la Corvette Z06 risulta molto interessante anche per il prezzo di listino. Il bolide americano parte da 105.300 dollari, anche se è facile far salire la quotazione fino a circa 130.000 dollari montando i vari optional.

Tenendo conto della quasi parità nel cambio euro-dollaro, dei dazi e dei vari costi legati all’importazione in Italia, la Z06 dovrebbe attestarsi intorno ai 200.000 euro.

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Per quanto si tratti di una cifra sicuramente impegnativa, è comunque meno rispetto ai circa 275.000 euro della Ferrari 296 GTB (che però è ibrida ed è più potente) e ai circa 235.000 euro della Lamborghini Huracan Tecnica (la cui impronta racing si avvicina molto a quella della Z06).

Al tempo stesso, la Corvette se la gioca con Roma e Portofino M, entrambe con listini intorno ai 200.000 euro, sebbene queste due Ferrari puntino maggiormente su uno stile da granturismo più che da auto da corsa.

Chissà, quindi, se anche utilizzando “l’arma” del prezzo la Chevrolet riuscirà ad attirare l’interesse della clientela europea. Intanto, negli Stati Uniti è già una delle supercar più richieste in assoluto e presto arriverà anche sotto forma di ibrida.

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