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Cadoneghe (Pd), autovelox da 24mila multe fatto saltare: c’è chi ha collezionato 20-30 sanzioni

É una guerra aperta contro gli autovelox in Veneto. Attentato con miscela esplosiva nel pozzetto di ghisa dell’apparecchio di rilevazione a Cadoneghe, in provincia di Padova, dove è saltato l’autovelox lungo la strada 307 regionale del Santo, all’incrocio con via Donizetti.

Un autovelox odiatissimo dagli automobilisti, istallato a giugno, che ha registrato il record di 24mila multe nel primo mese. La macchina elettronica e il tubo di sostegno sono rimasti in piedi: ma la deflagrazione ha scoperchiato il tombino in ghisa dei sottoservizi, producendo una fiammata che ha ’cucinato’ il rilevatore di velocità. Non è il primo attentato: nelle ultime settimane gli agguati avevano preso di mira quattro autovelox in provincia di Rovigo, tagliati alla base con un flessibile. Ma i vendicatori delle macchinette fabbrica-multe hanno deciso con Cadoneghe di prendersi rischi penali maggiori. Il botto potente ha fatto uscire dalle case gli abitanti della zona, che si sono accorti delle tracce dell’esplosione e del tombino saltato in aria e hanno chiamato le forze dell’ordine. A condurre le indagini i Carabinieri che stanno acquisendo i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona.

Gli automobilisti immortalati nelle foto correvano oltre i 50 chilometri orari, convinti di poter viaggiare ancora a 70 km/h. E proprio in questi giorni gli habitué della strada si sono visti recapitare multe da circa 180 euro, con decurtazione di tre punti sulla patente. In quantità industriale.

I multati, più che i residenti, sono automobilisti che percorrono la statale verso Padova per andare al lavoro. C’è chi ne ha collezionate anche 20-30, e spera quantomeno in una ’sanatoria’ da parte del sindaco, Marco Schiesaro. Che però alza le braccia, ricordando che l’autovelox in quel punto c’era anche in passato (multava però sopra il limite dei 70) e che è stato regolarmente autorizzato dal Prefetto, per prevenire l’alta velocità e gli incidenti.

Forse non è casuale che proprio il 9 agosto a Cadoneghe, di fronte alla sede della polizia locale, ci fosse stato un sit in degli automobilisti castigati dall’infallibile rilevatore: su quel tratto di strada precedentemente c’era il limite dei 70 chilometri orari. Poi l’arteria è passata sotto la gestione diretta del Comune, e il limite è sceso a 50 km/h. Questo spiegherebbe, secondo i multati, perchè molti di loro siano incorsi nelle infrazioni mentre transitavano sulla 307 poco sopra i 50 orari, ma ben sotto i 70, beccandosi lo stesso le multe.

Gli automobilisti, sostenuti dalle associazioni di difesa del consumatore, sostengono che l’autovelox mancava dei cartelli verticali di avviso previsti per legge. Sui social è finita la foto degli operai del Comune che il 4 agosto – un mese e mezzo dopo la messa in funzione della macchinetta – affiggevano sotto l’autovelox il cartello che invita a rispettare i 50 chilometri orari. «Era un cartello aggiuntivo rispetto alla segnaletica preesistente», è stata la precisazione del sindaco, che ha assicurato che ci saranno ancora interventi, con segnalazione di strisce pedonali, luci e guardrail.

Su Facebook il gruppo Autovelox Cadoneghe annuncia che alla riapertura dell’attività giudiziaria a settembre, sarà depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Padova, Corte dei Conti e Anac. Ed è partita la raccolta delle firme.

Assoutenti ha denunciato il mese scorso i comuni che fanno cassa con gli autovelox: per esempio sulla statale 372 Telesina che inizia dal casello di Caianello della A1 Milano-Napoli e arriva a Benevento, in un tratto di circa 25 km, si contano ben sette postazioni autovelox per senso di marcia. I quattro comuni interessati dagli autovelox installati sulla Telesina (Puglianello, Castelvenere, Paupisi e Torrecuso) hanno raccolto nel 2022 proventi per complessivi 2,8 milioni di euro grazie alle sanzioni elevate con tali strumenti, di cui 1,5 milioni solo Paupisi (Benevento).

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