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Bonus auto elettriche 2024, incentivi entro maggio: requisiti, domande, simulazioni e a chi spettano

bonus auto elettriche 2024, incentivi entro maggio: requisiti, domande, simulazioni e a chi spettano

Bonus auto elettriche 2024, incentivi entro maggio: requisiti, domande, simulazioni e a chi spettano

Ecobonus 2024, tutto pronto per i nuovi contributi destinati all’acquisto di auto elettriche, ibride e termiche (anche a metano o Gpl). L’attesa è stata lunga, ma ora il decreto per i nuovi ecobonus è all’ultimo step ed entro entro maggio dovrebbero essere operativi. L’impianto resta quello preannunciato: gli incentivi arriveranno a 13.500 euro per chi ha un Isee inferiore a 30mila euro. Dai requisiti alle domande fino alle simulazioni, ecco una guida completa.

Bonus 100 euro, requisiti per fare domanda e quando presentarla: limiti reddito, famiglia e importo (soggetto a ritenute)

 

Cos’è

È il contributo messo a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’acquisto di veicoli non inquinanti: auto elettriche, ibride e a motore termico con un livello di emissioni fino a 135 gr/km di CO2

Motocicli e ciclomotori elettrici e non elettrici di Classe di omologazione uguale o superiore a Euro 5

Veicoli commerciali elettrici

Ecobonus: contribuisce all’abbattimento delle emissioni di CO2, in linea con la vigente normativa europea sulla qualità dell’aria e dell’ambiente e con gli obiettivi del PNIEC e dell’Agenda 2030. Il contributo viene riconosciuto come minor prezzo praticato dal concessionario in fattura al momento dell’acquisto.

 

A chi spetta

Il contributo è rivolto alle persone fisiche o giuridiche, che intendono acquistare veicoli non inquinanti.

Sarà poi il concessionario a prenotarlo.

 

Come funziona

La spartizione delle quote, raccontato dal Sole-24 Ore, segue questo schema: 240 milioni, un quarto del pacchetto totale, per l’acquisto o il leaesing di auto elettriche e quindi con emissioni tra 0 e 20 grammi di CO2 per km). Altri 402 milioni, oltre il 40%, sono il contributo per i vecchi modelli con motore termico o ibride full (61-135 grammi CO2/km) mentre 140 milioni, il 15% circa, sono destinati alle ibride plug-in (fascia 21-60). Una quota delle risorse di queste categorie, pari a 20 milioni, è riservata ai taxi con contributi raddoppiati. Il resto va alle auto usate (20 milioni), moto, scooter, tricicli e quadricicli (32,5 milioni a quelli elettrici e 5 a quelli a motore termico), veicoli commerciali (53 milioni), noleggio a lungo termine (50 milioni), installazione di impianti a Gpl e metano sulle auto (10 milioni).

 

Come chiederlo e ottenerlo

L’iter prevede queste quattro fasi:

– Prenotazione: il concessionario/rivenditore, una volta completata la registrazione alla piattaforma, procede con la prenotazione del contributo per ogni veicolo e, in base alla disponibilità del fondo, riceve conferma della prenotazione effettuata.

– Erogazione: il concessionario/rivenditore riconosce al suo cliente il contributo tramite compensazione del prezzo di acquisto.

– Rimborso: il costruttore/importatore del veicolo rimborsa al concessionario/rivenditore il contributo erogato.

– Recupero: il costruttore/importatore del veicolo riceve dal concessionario/rivenditore tutta la documentazione utile per recuperare il contributo rimborsato sotto forma di credito d’imposta

 

Veicoli ammessi

Questi i veicoli ammessi:

– M1, destinati al trasporto di persone, con almeno 4 ruote e massimo 8 posti a sedere, oltre a quello del conducente:

nuovi di fabbrica

con emissioni di CO2 non superiori a 135 g/km

Classe Euro 6 o superiore

con prezzo di listino compresi optional (IVA esclusa) non superiore a:

35 mila euro per le fasce 0-20 g/km e 61-135 g/km di CO2

45 mila euro per la fascia 21-60 g/km di CO2

– Le, da L1e a L7e, ciclomotori e motocicli a due, tre o quattro ruote senza limiti di potenza:

 

elettrici o non elettrici

non elettrici di Classe Euro non inferiore a 5

 

Simulazioni e rottamazione

Il piano prevede, senza rottamazione, un contributo di 6mila euro nella fascia 0-20, 4mila nella fascia 21-60. Gli importi variano se si rottama un veicolo e le sue caratteristiche, tra cui età e inquinamento. Rottamando un Euro 4 si potrà beneficiare di 9mila euro nella fascia 0-20, 5.500 nella 21-60 e 1.500 nella 61-135. Con un Euro 3 si passa a 10mila euro, 6mila e 2mila euro. Con un Euro 0, 1 o 2 c’è un salto, rispettivamente, a 11mila euro, 8mila e 3mila euro. Per tutti questi incentivi è prevista una soglia di prezzo massimo del modello acquistabile, Iva esclusa, fissata a 35mila euro nelle fasce di emissione 0-20 e 61-135 e a 45mila euro in quella intermedia 21-60. Nel caso delle prime due fasce di emissione scatta la maggiorazione del 25% per singoli componenti di un nucleo familiare con Isee sotto 30mila euro, arrivando quindi fino a 13.500 euro per le auto elettriche. Per i redditi bassi c’è in più la possibilità di accedere anche rottamando un Euro 5 e in questo caso il bonus è di 8mila euro nella fascia 0-20 e di 5mila in quella 21-60.

 

Usato

Interessante anche il contributo per l’acquisto di auto usate Euro 6 dal valore non superiore ai 25 mila euro (Iva esclusa), nel caso di contestuale rottamazione di un veicolo fino alla classe Euro 4 di proprietà da almeno 12 mesi: l’incentivo è di 2.000 euro, con una dotazione complessiva di 20 milioni.

 

Moto e scooter

Il piano prevede anche 35 milioni di incentivi per ciclomotori/motocicli/quadricicli con la dotazione maggiore a quelli elettrici (30 mln) e solo 5 per quelli non elettrici: per gli elettrici il contributo senza rottamazione è pari al 30% del valore del veicolo con un massimo di 3.000 euro, con rottamazione invece si sale al 40% e con un tetto di bonus pari a 4 mila euro. Ai Veicoli commerciali leggeri sono destinati infine 53 milioni. Una curiosità è poi la menzione di un possibile incentivo a modifiche che ‘pulisconò le auto già di proprietà: è allo studio infatti la possibilità di sostegno a retrofit con GPL/metano.

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