Volkswagen – Thomas Schäfer: “Entro il 2026 l’elettrica da 25 mila euro. Dal 2033 solo Ev”
Autocritica e orgoglio. Il marchio Volkswagen ha sofferto per le conseguenze della crisi diesel (ndr: la chiama proprio così, evidentemente Dieselgate è un termine che da queste parti si scansa). Ma il tempo per curare le nostre ferite è arrivato al termine. Ora guardiamo avanti. Ci concentreremo sul cliente, e per questo abbiamo creato un comitato che si dedica a intercettare e soddisfare le sue esigenze. Per farlo, dobbiamo abbandonare antiche abitudini. Per esempio, ridurremo l’ampiezza della gamma, concentrandoci sui modelli fondamentali.
Lanci & Co. L’anno prossimo arriveranno le nuove Passat e Tiguan; la ID.3 avrà il suo primo restyling, che porterà a migliorare la qualità costruttiva e la stabilità del software. Entro il 2026 lanceremo dieci nuove Bev, dalla entry level da 25 mila euro fino alla ID. Aero. Stiamo lavorando a una versione Suv della ID.3. Entro il 2030, il 55-60% delle Volkswagen sarà full electric e per il 2033 l’intera produzione sarà Bev, perlomeno in Europa
Ma quanto mi costi? “Luca De Meo ha detto che sarà impossibile ancora per lungo tempo proporre al pubblico un’elettrica a 20 mila euro? Io penso invece che ci riusciremo abbastanza presto. Stiamo già cercando efficienza: abbiamo già preso iniziative per ridurre l’impatto energetico. Il nostro obbiettivo è un margine dell’8% da raggiungere entro i prossimi tre anni. Come? Sfruttando le opportunità che la magnitudo del gruppo ci offre. Per esempio, è ora di uscire dalla logica secondo cui ogni marchio debba avere una vita a sé: i modelli di marchi diversi basati sulla stessa piattaforma possono essere tranquillamente prodotti nella stessa fabbrica, se vi è un risparmio. La differenziazione fra i brand rimarrà sempre, ma non credo che il cliente sia disposto a pagare di più se una macchina viene da Zwickau piuttosto che da Martorell. Lo stesso vale per la duplicazione di funzioni che abbiamo in giro per il mondo. Comunque quest’anno abbiamo risparmiato 220 milioni di euro.
La Cina si avvicina. Non sono d’accordo con la proposta di Carlos Tavares di alzare barriere nei confronti dei cinesi. Le barriere rendono difficile tutto; meglio lasciare che sia il mercato a decidere. Del resto, l’Europa ha già avuto a che fare con i giapponesi e i coreani: la competizione aiuta a migliorare il prodotto. Di certo i cinesi sono rivali pericolosi, avendo una competenza specifica sull’elettrico. Ma non ci spaventano.
Euro 7. “Spero che la proposta che Bruxelles presenterà sarà ragionevole: non ha senso porre obbiettivi sfidanti quando l’industria ha già scelto di velocizzare il più possibile verso la decarbonizzazione. Vale per le emissioni, ma anche per gli altri standard che compongono il valore di un’automobile, compresa la sicurezza”.
Errori da non ripetere. Nello sviluppo delle automobili avvengono spesso salti tecnologici e di design: non è possibile fare tutto giusto. Sulle nostre prime elettriche abbiamo dovuto imparare una materia complessa alla velocità della luce e ciò ha portato a degli errori a livello di software. Lo stesso vale per alcune soluzioni, comandi aptici al volante, che la gente probabilmente non ha compreso. L’importante è la capacità di correggersi velocemente. quello che stiamo facendo”.