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Volkswagen, la Russia congela gli asset del gruppo dell’automotive nel Paese

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Volkswagen, la Russia congela gli asset del gruppo dell’automotive nel Paese

I rapporti tra Volkswagen e la Russia si incrinano e questa volta non solo per mano del costruttore tedesco. Secondo quanto riporta Reuters, un tribunale russo ha congelato tutti i beni di Volkswagen nel Paese. Il gruppo aveva già sospeso le proprie attività sul territorio nazionale in scia delle sanzioni imposte dall’Occidente a Mosca per l’invasione dell’Ucraina.

Vw è alla ricerca di un compratore per l’impianto in Russia

Ma a più di un anno dallo scoppio della guerra, Volkswagen e il Paese di Vladimir Putin hanno ancora dei conti in sospeso. Lo scorso agosto, il gruppo tedesco aveva rescisso un accordo con Gaz per la produzione di veicoli nello stabilimento a Nizhny Novgorodcon, di proprietà della casa automobilistica russa. Quest’ultima ha poi citato in giudizio il costruttore tedesco per aver violato i termini del contratto provocando una perdita di quasi 16 miliardi di rubli, pari a circa 193,9 milioni di euro. Nel frattempo Volkswagen è ancora alla ricerca di un compratore per il proprio impianto di punta in Russia, a Kaluga. Lo stabilimento, che vanta una capacità di produzione di 225 mila veicoli all’anno, è sul mercato dalla scorsa estate, dopo che le operazioni erano state interrotte a marzo 2022.

In Cina crollano i prezzi delle auto

Anche a Oriente non mancano le sfide per il mercato dell’automotive. In Cina le case e i concessionari stanno tagliando i prezzi dei veicoli appesantiti dal crollo della domanda del settore, nonostante l’allentamento delle misure contro il Covid-19. I gruppi come Ford Motor, Bmw e Volkswagen offrono sconti e promozioni per continuare a rendere appetibili le auto green, anche dopo che il governo cinese ha gradualmente eliminato le sovvenzioni nazionali.

  • Leggi anche: Auto green: l’elettrico è il futuro, l’Italia non potrà fermarlo. Che succede con l’addio a diesel e benzina. E chi ci guadagna

Con una prospettiva economica ancora incerta, molti consumatori stanno evitando acquisti di grandi dimensioni, provocando un crollo delle vendite di auto di quasi un quinto a gennaio e febbraio 2023 rispetto all’anno precedente. La situazione è ancora più complessa per i produttori stranieri di auto elettriche che si trovano ad affrontare la concorrenza spietata dei rivali nazionali. E così Volkswagen ricorre a promozioni temporanee tra i 2.200 e i 7.300 dollari a veicolo per vincere la riluttanza all’acquisto dei consumatori cinesi e stare al passo con gli altri player del settore. Il produttore tedesco aveva già limato il listino delle proprie auto green della serie Id, secondo quanto riportato dalla stessa Volkswagen sui propri profili social. Ford invece riduce di 6 mila dollari il prezzo della sua Mustang Mach-E fino a fine aprile e porta a 31 mila dollari quello del Suv a batteria. Anche Tesla di recente ha rivisto il prezzo di alcuni modelli in Cina come in Europa e negli Stati Uniti.

Anche le Bmw sono diventate più economiche, ma non per scelta del produttore: nella città di Guangzhou al sud del Paese la i3 Ev oscilla tra i 12 mila e i 51 mila dollari, ma il gruppo sostiene di non aver modificato il listino. Lo sconto infatti è stato deciso dai concessionari che, con prezzi più bassi, sperano di attirare una maggiore clientela. (riproduzione riservata)

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