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Volkswagen ID.Buzz, ma che bella sorpresa

Un metro e 93 centimetri di altezza, 2.471 kg di peso: non c’è bisogno di essere ingegneri dell’autoveicolo per comprendere che, a partire da questi due numeri, la dinamica di guida tra le curve del Volkswagen ID.Buzz presenti potenzialmente qualche criticità. C’è però un altro dato, fondamentale, che mette le cose in un’altra prospettiva: la singola parte più pesante di tutto il veicolo è posizionata nel punto più vicino possibile all’asfalto. Ciò significa dunque che il baricentro è il più in basso possibile, a tutto vantaggio della dinamica di guida, dove con questa espressione si intendono sia il piacere di guida nel misto sia il comfort delle sospensioni. Altro elemento da non trascurare, il motore e la trazione posteriore: liberare le ruote anteriori dal peso e dalla coppia del motore consente di offrire una risposta di sterzo più “pulita”.

Più divertente del previsto

Quanto letto fino a qui dev’essere ovviamente contestualizzato, riportato alla tipologia di cliente di un prodotto come l’ID.Buzz (Bulli elettrico): va da sé che il piacere di guida tra le curve non risulta prioritario. Siccome però qui siamo su Top Gear, non potevamo che iniziare proprio da questo tema: anche grazie al fatto che il pianale è quello delle automobili elettriche del Gruppo Volkswagen (l’MEB di ID.3, ID.4, ID.5, Skoda Enyaq, Audi Q4 e-tron, ecc.), il Bulli entra in curva rapidamente, è sicuro in appoggio e riesce persino a regalare un discreto feeling di sterzo.

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VW ID buzz – curva

Capitolo motore: con 204 CV e 310 Nm di coppia – a fronte delle già citate 2,5 tonnellate (poco meno, a vuoto), è chiaro il Bulli elettrico non sia stato pensato per prestazioni mostruose. Detto questo, convince con una buona reattività ai comandi del piede destro e una discreta progressione, anche in salita.

Comfort: non risente del peso

Se è facile collegare la pesantezza di un’auto con la scarsa propensione per le curve, è meno intuitivo mettere in relazione pesantezza e scarsa capacità di assorbimento delle asperità. Invece, per garantire lo stesso livello di sicurezza dinamica (evitare eccessivi movimenti della scocca che possano pregiudicare tenuta di strada e stabilità), il veicolo più pesante deve ricorrere tendenzialmente a molle e ammortizzatori più rigidi; tendenzialmente perché ovviamente entrano in gioco anche altri fattori come lo schema delle sospensioni, gli pneumatici adottati e la distribuzione dei pesi. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che l’ID.Buzz – e i veicoli elettrici in generale – giocano la loro carta migliore: la batteria, che pesa minimo 400 kg, è posizionata fra le ruote, in basso. Ne consegue un assorbimento esemplare sia nelle buche secche, sia sui dossi (sconnessioni negative e positive, dunque), tanto quanto negli avvallamenti. Non solo: anche lo smorzamento è esemplare: anche nel caso di una sconnessione severa, non si innescano mai fastidiosi tremolii o vibrazioni a livello della scocca.

Qualche inevitabile fruscio aerodinamico

L’insonorizzazione? È superfluo parlare della totale silenziosità del motore elettrico, vale dunque la pena concentrarsi sul fatto che la superficie frontale così importante un po’ si faccia sentire. Qualche fruscio aerodinamico al di sopra dei 110 km/h che non riesce a turbare la quiete a bordo e il piacere di viaggiare, sia chiaro, però la differenza – anche con auto a loro volta alte come i SUV – non può non essere avvertita. Già che siamo in tema: esemplare il funzionamento degli ADAS, perché sono graduali e mai troppo invasivi.

Dentro si sta alla grande

Se c’è una cosa di cui il cliente tipo dell’ID.Buzz è alla ricerca, questa è sicuramente lo spazio: con 2,98 metri di passo, il multispazio tedesco parte alla grande, aggiungendoci una considerevole altezza della carrozzeria: due elementi che, messi insieme, regalano un volume interno pazzesco. Il modello provato, come tutti quelli in arrivo nella prima fase della commercializzazione, è a cinque posti: lo spazio è insuperabile in ogni direzione, davanti e dietro ma anche nel bagagliaio: il vano di carico tocca i 1.121 litri in configurazione 5 posti e 2.123 litri abbattendo gli schienali della seconda fila.

volkswagen id.buzz, ma che bella sorpresa

VW ID buzz – bagagliaio

Non sorprende l’alto livello tecnologico di bordo, in condivisione con i modelli sopra citati costruiti su piattaforma MEB. Dietro al volante fa capolino un piccolo (per scelta) display da 5,3 pollici con funzione di quadro strumenti che riporta le informazioni principali, quelle inerenti la guida e poco più. Al centro della plancia spicca invece lo schermo da 10 o 12 pollici del sistema Discover: un infotainment dalla grafica curata, anche se per muoversi tra i vari menu occorre un po’ di pratica; fin troppa, a dirla tutta. Alcuni comandi come per esempio quelli del climatizzatore sono infinitamente più facili da azionare se affidati a tasti e rotelle fisici. Detto questo, due dei motivi per i quali dal Bulli non si scenderebbe mai sono questi: visibilità (eccezionale in tutte le direzioni) e cura posta nella realizzazione degli interni. Un’attenzione maniacale che si riscontra nella piacevole fattura dei materiali green (largo uso di sostanze riciclate e riciclabili), nel design pulito ma ricercato e nella quasi infinita disponibilità di portaoggetti di ogni forma e dimensione.

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VW ID buzz – plancia

Quanti km si fanno – davvero – con una ricarica

Per il momento, la gamma del Volkswagen ID.Buzz conta su un solo powertrain: batteria da 82 kWh (77 disponibili), e motore elettrico posteriore da 204 CV (150 kW) e 310 Nm di coppia. Visto che siamo in tema di numeri, il peso a vuoto è pari a 2.471 kg, mentre lo scatto da 0 a 100 km/h viene completato in 10,2 secondi; la velocità massima è di 145 km/h. La batteria può essere ricaricata ad una potenza massima di 170 kW e passare così dal 5 all’80% in 30 minuti, tempo che passa a 7,3 ore per una ricarica completa se ci si collega ad una colonnina o wall box da 11 kW

Quanto a efficienza e autonomia: nel test effettuato ho percorso 81 km, suddivisi tra urbano, autostrada ed extraurbano. Una prova non completissima (soprattutto perché la parte urbana non era in una città come Milano bensì una località di provincia) però comunque indicativa. Il risultato è stato di 20,8 kWh per 100 km, che equivalgono a un’autonomia di circa 370 km. Non male.

Prezzi

Come tutte le cose belle e valide, anche l’ID.Buzz non costa poco. Disponibile nelle versioni Pro e Pro+, è proposto a 66.000 e 68.500 euro rispettivamente. C’è di buono che la dotazione è ricca fin dalla versione d’ingresso alla gamma: comprende infatti l’Adaptive Cruise Control, il Lane e il Front Assist, il sistema di riconoscimento dei segnali stradali, la retrocamera, i fari full-Led e il sistema di infotainment con schermo da 10 pollici. L’allestimento Pro+ aggiunge alla dotazione le porte posteriori e il portellone elettrici, il navigatore Discover Pro con schermo da 12 pollici, i fari Matrix e la vernice bicolore.

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