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Volkswagen

Volkswagen e-up! (2022), perché comprarla elettrica e perché no

Efficiente, compatta e spaziosa, la Volkswagen e-up! ha molti assi nella manica. Ma in alcuni dettagli gli anni si fanno sentire

Le elettriche Volkswagen si chiamano tutte “ID.” seguite da un numero, giusto? Sbagliato, perché nella gamma a zero emissioni della Casa di Wolfsburg c’è una citycar molto razionale che per distinguersi dalla sorella endotermica usa un metodo più tradizionale: una “e” davanti al nome.

Si tratta della Volkswagen e-up!, e il punto esclamativo non è un’aggiunta casuale ma realmente parte del nome. La sua storia inizia nel 2011 ma tutt’oggi ha diversi assi nella manica che la rendono una scelta papabile per chi cerca, ad esempio, una seconda auto per la città che sia a zero emissioni. Vediamo Perché comprarla elettrica e perché no.

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Esterni ed Interni | Architettura, batteria e autonomia | Ricarica| Guida | Prezzi

Pregi e Difetti

Ci Piace Non Ci Piace
+ Ultracompatta per la città – Finestrini posteriori a compasso
+ Piacevole da guidare – Specchietti manuali e bocchetta del clima centrale
+ Spaziosa dentro – I fari Full LED migliorerebbero ulteriormente i consumi
+ Buona autonomia  

Verdetto

8.0 / 10

Esterni ed interni

A una prima occhiata non troppo attenta, distinguere la e-up! dalla up! ad alimentazione tradizionale potrebbe non essere facile. In effetti, negli esterni sono pochi gli elementi che permettono di riconoscere la versione alla spina da quella a benzina.

Tra questi troviamo i badge identificativi del modello sulle portiere anteriori e sul portellone posteriore, ai quali si sommano gli inserti blu sulla griglia anteriore e sul bagagliaio. La e-up! poi è caratterizzata dalla presenza delle luci diurne a LED dalla tipica forma a “C”.

volkswagen e-up! (2022), perché comprarla elettrica e perché no

Nel complesso è un design razionale che mira al massimizzare lo spazio interno mantenendo compatte le dimensioni esterne, e al contempo ricercando un equilibrio fra carrozzeria e superficie vetrata. Senza dimenticare gli sbalzi praticamente assenti, perché le ruote sono quasi sugli angoli del corpo vettura.

In un certo senso fa anche “simpatia”, soprattutto grazie al frontale con una grande fascia che sembra quasi un sorriso, mentre dietro il portellone nero tutto in vetro e la “maschera” sulla fanaleria la avvicina più a un concept che a un’auto di serie.

volkswagen e-up! (2022), perché comprarla elettrica e perché no

L’interno è quello di una citycar pragmatica, ma con componenti che non trasmettono l’idea di economico in senso negativo: è tutto snello e orientato al ricavare più spazio possibile. Gli assemblaggi sono solidi, e questo accentua la sensazione di qualità percepita.

Sul tunnel centrale c’è una presa 12V, poco più avanti un portabicchieri e sopra una comoda mensola. Dentro al cassetto portaoggetti, di grandezza media, c’e anche un intelligente portamonete. Di presa USB ce n’è una sola, posta in alto proprio vicino al supporto per lo smartphone, mentre il climatizzatore è in una posizione sempre meno frequente nell’epoca dei grandi schermi: in alto sopra alla radio – che per altro, è semplice (a “1 din”) ma fa bene il suo lavoro.

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Dietro lo spazio è buono anche per chi tocca il metro e novanta di altezza, in parte perché è omologata per quattro, e quindi si possono allargare le gambe e stare più comodi con le spalle. Il bagagliaio parte da un minimo di 251 litri, decisamente oltre la media per le dimensioni esterne, ma per poter ricavare così tanto spazio si è dovuto “scavare” verso il basso e, dunque, lo scalino rimane piuttosto pronunciato (senza l’optional del doppio fondo).

Fuori

Lunghezza

3,60 metri

Larghezza

1,64 metri

Altezza

1,50 metri

Peso

1.154 kg

Passo

2,42 metri

Dentro

Bagagliaio

251 – 959 litri

DIMENSIONI  
 
 

Architettura, batteria e autonomia

Oltre a non chiamarsi “ID.”, la e-up! è anche l’unica elettrica Volkswagen della gamma attuale a non basarsi sulla piattaforma MEB ma sul pianale chiamato Volkswagen Group NFS – anche noto come AA.

Si tratta di una piattaforma multienergetica, e cioè capace di ospitare sia varianti con motori a combustione che a zero emissioni. Il motore sincrono a magneti permanenti quindi è posizionato all’anteriore così come la trazione, proprio come la sorella termica.

volkswagen e-up! (2022), perché comprarla elettrica e perché no

Il propulsore è in grado di offrire 82 CV di potenza, e 212 Nm di coppia, mentre la batteria ha una capacità nominale di 36,8 kWh – il che non è male per una piccola citycar di dimensioni così compatte.

Unito a un peso inferiore ai 1.200 kg, tutto si traduce in consumi soddisfacenti: nel corso della prova il computer di bordo ha segnato 12,5 kWh per percorrere 100 km in ambito urbano, salendo a 13,8 kWh/100 km in extraurbano e toccando il picco di 20,4 kWh/100 km in autostrada – decisamente l’habitat meno adatto a una citycar elettrica. La media generale quindi è di circa 15,5 kWh/100 km.

Tradotto in termini di autonomia, la media complessiva è di 217 km, ma fra le mura cittadine si può anche toccare un picco di 258 km. Tenete presente che la prova si è svolta nel corso del mese di aprile, con una temperatura compresa fra i 10 °C e i 20 °C.

Consumi

CittГ

12,5 kWh/100 km

Extraurbana

13,8 kWh/100 km

Autostrada

20,4 kWh/100 km

Autonomia

CittГ

258 km

Extraurbana

234 km

Autostrada

158 km

Media

217 km

CONSUMI E AUTONOMIA  
 
 

Ricarica

Seguendo i nostri ormai consueti quattro standard di riferimento, i tempi stimati di ricarica partono da 14 km ogni ora ricaricando a casa da una presa domestica, ma con una Wallbox e un impianto maggiorato a 4,5 kW si riescono a guadagnare circa 27 km ogni ora.

Con una colonnina pubblica a 11 kW, che è il massimo per il caricatore di bordo dell’auto in AC, si ricaricano 65 km in un’ora. In corrente continua invece il picco per il caricatore di bordo è pari a 40 kW, col quale si arriva a guadagnare 177 km in un’ora.

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Come va

Già la versione a benzina è pensata per la città, ma la e-up! è ancora più adatta a giostrarsi tra semafori e code agli incroci e, visto che è elettrica, anche ZTL in molti casi. Quando bisogna trovare parcheggio, poi, con una lunghezza di 3 metri e 60 diventa un vero e proprio gioco da ragazzi.

Peraltro anche il raggio di sterzata è ridotto e le forme regolari fanno percepire bene gli ingombri. Il che rende quasi superflui i sensori di parcheggio e la retrocamera, che non ha risoluzione altissima ed è piccola, ma intanto c’è ed è particolarmente comoda per quando bisogna parcheggiare “al millimetro”.

volkswagen e-up! (2022), perché comprarla elettrica e perché no

Guidando nel traffico è comodo poter contare su quattro livelli di rigenerazione, di cui i primi tre selezionabili muovendo il pomello a destra e sinistra in modalità Drive, mentre per il quarto va inserita la Brake. Considerate che al livello 4 si guida praticamente “one-pedal” perché il regen è bello corposo, mentre al livello 1 l’auto scorre quasi come se fosse “in folle”.

Davanti al pomello del “cambio” c’è un tasto per selezionare la modalità Eco o anche la Eco Plus, che in sostanza vanno a tagliare la potenza del motore – nel primo caso all’80%, nel secondo caso invece al 60%. In entrambe le modalità, comunque, se si accelera fino al click del “kickdown”, l’auto capisce che si sta richiedendo il massimo e offre a prescindere il 100% della potenza.

Di serie la e-up monta cerchi in lega da 15 pollici, che uniti all’assetto morbido assorbono molto bene le buche e in generale le asperità, anche quando si tratta di pavé e sanpietrini. Al contempo, però, il rollio è ridotto e quindi la macchina trasmette una certa compostezza anche alzando il ritmo per divertirsi.

Certo, potrebbe far strano parlare di “divertirsi alzando il ritmo” su una citycar elettrica, ma in realtà gli 82 CV – e soprattutto la coppia di 212 Nm dell’elettrico – hanno una spinta grintosa che è ben modulabile, ma volendo anche immediata e non troppo filtrata.

volkswagen e-up! (2022), perché comprarla elettrica e perché no

Anche qui sono importanti i quattro livelli di regen citati poc’anzi, perché si può selezionare manualmente un livello più alto per caricare di più l’anteriore in ingresso curva – e dunque stabilizzare la macchina – oppure si può usare direttamente il pedale del freno. A inizio corsa è un po’ spugnoso, ma ci si abitua in fretta a dosarlo per sfruttare la rigenerazione e far intervenire solo raramente i freni meccanici.

Unendo il tutto a uno sterzo leggero e con una buona progressione, allora la voglia di togliersi qualche soddisfazione viene quasi automatica. Peccato solo per il volante non regolabile in profondità, che però è normale in questa categoria di auto.

La e-up! quindi rimane stabile aumentando la velocità, anche quando si tratta di andare a 130 in autostrada. Come detto poco sopra non è certo il suo habitat naturale, e si sentono fruscii aerodinamici agli specchietti, ma anche qui trasmette sempre una buona sicurezza. Piccola curiosità: la sua velocità massima è limitata elettronicamente a 135 km/h segnati, che di GPS sono esattamente 130 km/h.

TECNICA

Motore

Anteriore sincrono a magneti permanenti

Potenza

82 CV (60 kW)

Coppia

212 Nm

Capacità Batteria

36,8 kWh

Caricatore

AC: Tipo 2 | DC: CCS Combo2

 

Listino prezzi

Per la Volkswagen e-up! si parte da 25.850 euro, e si possono aggiungere optional singoli – come la vernice differente dal bianco pastello – o anche pack interi, ma l’allestimento è uno solo ed è già piuttosto completo con tanto di cruise control e controllo corsia.

Parlando di optional da valutare, al di là della vernice è una buona idea spendere 80 euro per il fondo regolabile su due altezze per il bagagliaio. Poi volendo c’è il Winter Pack a circa 450 euro, che oltre a parabrezza e sedili riscaldati aggiunge gli specchietti retrovisori regolabili elettricamente, oltre che riscaldabili.

E infine si può optare per la Wallbox Volkswagen, disponibile sia monofase a 7,4 kW che trifase a 11 kW, con prezzi tra i 500 e i 1.000 euro circa in base alla versione.

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