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Volkswagen e-Golf, das (e)Auto. La tedesca si dà una scossa

Promette fino a 190 km di autonomia ed è garantita 8 anni sulle batterie: la Golf elettrica è realtà

volkswagen e-golf, das (e)auto. la tedesca si dà una scossa La Golf elettrica è già su strada. L’abbiamo vista, toccata con mano e guidata in anteprima a Berlino. Così, dopo GTD, GTI ed R, è questo il momento delle Golf green: la TGI a benzina e metano (in arrivo a fine anno), la GTE ibrida plug-in (fine 2014) e la e-Golf, elettrica appunto; senza dimenticare la variante Blue TDI, turbodiesel ottimizzata per minimizzare i consumi. L’auto più venduta d’Europa non si siede sugli allori e continua dunque a espandere e differenziare la propria gamma. Lo fa, peraltro, in modo molto determinato: le batterie della e-Golf sono garantite ben 8 anni o 160.000 km, affinché persino i più scettici si convincano che l’affidabilità è tedesca al 100%.

INCONFONDIBILMENTE GOLF, INCONFONDIBILMENTE ELETTRICA

Anche i meno avvezzi capiscono al volo che questa non è una Golf come le altre, pur riconoscendola immediatamente come una Golf. Di ordinario ci sono le linee distese e i pochi, puliti tratti che accomunano tutte le creazioni di Wolfsburg. Di straordinario ci sono invece i cerchi quasi pieni e le griglie chiuse nel frontale, finalizzate al miglioramento dell’aerodinamica. E se ci fossero ancora dei dubbi, la linea blu che collega i fari anteriori della e-Golf li dissolve definitivamente: più ancora del verde, è questo il colore preferito da quasi tutti i Costruttori per identificare visivamente le proprie vetture ibride ed elettriche. Specifici della e-Golf sono anche i fari full-led dalla grafica dedicata e i pneumatici a bassa resistenza, mentre l’unica carrozzeria disponibile, almeno per il momento, è quella a 5 porte.

QUALITA’ GOLF, GADGET FUTURISTICI

Una volta calato nell’abitacolo, la e-Golf mi ripropone la solita qualità, fatta di materiali scelti con cura e assemblaggi eseguiti con precisione certosina. Inedito, invece, è il colpo d’occhio offerto dalla strumentazione. Dietro al volante, al posto del solito contagiri c’è un potenziometro/economizzatore, che svolge soprattutto una funzione moralizzatrice, per fare in modo che il piede sia il più leggero possibile. Per evitare di farsi prendere la mano il modo migliore resta, secondo me, quello di tenere l’occhio sull’indicatore dell’autonomia: ogni eccesso col pedale destro viene punito con un rapido precipitare del chilometraggio residuo. I flussi energetici che scorrono da un capo all’altro della vettura, la pagella del guidatore (valutato nell’ottica del rispetto ambientale) e tantissime altre informazioni possono essere consultati sullo schermo da 8” al centro della console, che sulla e-Golf è fornito di serie. Per quello che riguarda gli spazi, non ci sono compromessi per i passeggeri, che possono contare sugli stessi centimetri di cui dispongono sulle Golf normali. L’unica limitazione consiste dunque nella rinuncia al doppio fondo sotto il bagagliaio.

ESPERIENZA NUOVA, MA SOLO IN PARTE

L’approccio della VW all’auto elettrica è molto diverso da quello perseguito, per esempio, da BMW e Nissan, che con i3 e Leaf hanno progettato da zero un modello completamente dedicato. A Wolfsburg hanno sfruttato a fondo la modularità e la flessibilità della piattaforma MQB, nella quale hanno trovato posto per installare tutto ciò che serve per muoversi a emissioni (allo scarico) zero. Nello specifico, si tratta di un motore sincrono da 115 CV e 270 Nm di coppia, alimentato da un pacco batterie al litio da 24.2kWh di capacità (per 318kg di peso) montato nella parte posteriore della vettura. Numeri che si traducono in uno 0-60 km/h in 4,2 secondi e in 140 km/h di velocità massima, mentre il tempo di ricarica da una rete elettrica domestica è di 13 ore. Ma come va su strada la e-Golf? Prima di tutto, come ovvio, è “muta”. Come su tutte le elettriche ci si trova dunque a fare i conti con sonorità che di solito sono nascoste dal rumore del motore: si sentono maggiormente i pneumatici e si avvertono di tanto in tanto i sassolini che colpiscono i passaruota. Per il resto, la e-Golf non richiede un manuale di istruzioni per essere usata: basta che abbiate guidato almeno una volta nella vita un’auto con cambio automatico. Si sale, si preme il tasto Start e, quando l’apposito segnale “ready” si accende, è sufficiente mettere il selettore in D(rive).

RECUPERARE ENERGIA

Al crescere della confidenza con la vettura, si può inoltre selezionare, attraverso i paddles dietro al volante, il grado di recupero energia su una scala che va da 1 a 4 – D, D1, D2 e D3 – oppure mettere la leva direttamente in B(rake), freno, per massimizzare il recupero di energia quando si solleva o anche solo si alleggerisce l’acceleratore. In modalità B è cosa più unica che rara il ricorso al pedale del freno, tanto è forte l’azione di rallentamento del sistema elettrico che agisce sulle ruote anteriori. Per il resto, lo scatto da fermo è quello di ogni auto elettrica, fulmineo, ma la spinta si affievolisce ben presto, intorno ai 70 km/h circa. Inoltre, se non si va particolarmente di fretta (e le temperature non sono né troppo fredde né troppo calde), è possibile selezionare le modalità di guida ECO ed ECO+, con quest’ultima che taglia la potenza e spegne il climatizzatore per aumentare l’autonomia. Non male la guidabilità fra le curve: l’assetto è abbastanza rigido, mentre lo sterzo ha la stessa prontezza di quello delle altre Golf. Ovviamente, con un peso che supera i 1.500 kg, la e-Golf non potrà mai essere agile come le sorelle diesel e benzina, ma non si tratta certo di un’auto noiosa, né troppo lenta nel traffico, anzi. Capitolo fondamentale, l’autonomia: durante la nostra prova su un percorso urbano, il computer di bordo segnava un incoraggiante 125 km guidando in modalità Normal, 175 in Eco+; in entrambi i casi non ci siamo plafonati su andature improponibili per ottenere risultati eclatanti, ma ci siamo adeguati alla velocità del traffico di Berlino.

BATTERIE GARANTITE QUASI A VITA

Il lancio commerciale della e-Golf è programmato per giugno a un prezzo di circa 37.000 euro (molto vicina alla BMW i3, che costa 36.500 euro). Come tutte le elettriche la e-Golf costa cara, ma nella cifra sono comprese le batterie (non si paga un canone apposito come su alcune competitor), una dotazione molto ricca comprendente fari a led, volante in pelle con comandi, sistema contro i colpi di sonno e navigatore Discover Pro. La garanzia sulle batterie, come già scritto, dura 8 anni/160.000 km.

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