Verso una nuova mappa di pericolosità sismica in Italia
“L’introduzione del modello di pericolosità sismica, fortemente voluta dopo il terremoto del 2002 a San Giuliano di Puglia, ha rappresentato un importante salto culturale per l’Italia, perché ha iniziato il percorso fondamentale della prevenzione sismica”, spiega Doglioni. La nuova versione sarà aggiornata sulla base dei dati acquisiti dalle più recenti ricerche scientifiche. “In questi vent’anni – ricorda il presidente Ingv – abbiamo acquisito dati geofisici molto più dettagliati e ricostruito un quadro più preciso di quello che accade nelle aree epicentrali: sappiamo che vanno protette di più perché in quelle zone lo scuotimento del suolo è maggiore di quanto ipotizzato finora. Di queste nuove conoscenze bisognerà tenere conto in fase di progettazione di edifici e infrastrutture, anche in zone di particolare interesse come lo stretto di Messina”. (ANSA).