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Unità e autonomia per guardare Avanti!

unità e autonomia per guardare avanti!

L’AVANTI! SETTIMANALE TORNA IN EDICOLA CON IL RIFORMISTA

Il 126esimo anniversario dell’Avanti! che abbiamo celebrato a Roma è stato un passaggio storico per la vita del nostro partito. Una rara occasione per riallacciare un filo di discussione con dirigenti socialisti degli anni d’oro e di oggi, mettendo per un giorno alle spalle le divisioni e scissioni che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. Ed è proprio dopo trent’anni dallo tsunami politico e giudiziario del 92 che possiamo riprenderci lo spazio del protagonismo che ci hanno tolto, che abbiamo perso anche per nostra responsabilità, per guardare avanti con la forza di una importante storia che non ha nessuno.

È stato compiuto un primo passo, non esaustivo, ma abbiamo raggiunto un primo obiettivo che ci lascia ben sperare: da tanto non sentivamo un dialogo così serrato e costruttivo sul futuro della nostra comunità. Al cospetto delle difficoltà enormi che sta vivendo il centro sinistra, con un Governo di destra che fa il forte con i deboli e il debole con i forti, abbiamo davanti a noi una prateria politica, soprattutto guardando alle Europee 2024. Il quadro intorno a noi si presenta molto complicato.

Il centrosinistra all’opposizione, per tornare ad essere credibile, deve recuperare credibilità e non deve preoccuparsi solo di

cambiare leadership ma deve mettersi dalla parte delle famiglie in difficoltà e delle imprese che danno lavoro. Noi siamo pronti a ricostruire in Italia un grande movimento socialista e socialdemocratico, ancorato al socialismo europeo e all‘Internazionale, in un percorso che ci porterà alla celebrazione degli Stati generali del socialismo italiano, guardando ai bisogni delle persone, abbattendo le gravi disuguaglianze nella società, valorizzando il merito e le competenze.

L’opposizione alla visione di società portata avanti dalla destra, anche con la manovra economica, dovrà essere uno dei collanti per quel centrosinistra che si ispira ai modelli socialdemocratici europei ed internazionali. Con la legge di bilancio il Governo Meloni, oltre a non mantenere le promesse che aveva fatto agli italiani (pos, tetto contanti, stralcio cartelle esattoriali, solo per citarne alcuni) ha tracciato, in negativo, il solco della sua azione sia sulla difesa degli ultimi che in ambito sociale. Non è prevista alcuna misura che punti alla riduzione delle disuguaglianze o di aiuto alle fasce deboli della società, nessun investimento sulla sanità pubblica, nessun investimento sulla scuola pubblica, che oggi è oggetto di discussione nella riforma sull’autonomia differenziata. Insomma, un governo che dimentica gli ultimi, le periferie, i lavoratori e le imprese.

I nostri sono obiettivi chiari e li perseguiremo con la forza delle nostre idee, alimentando unità e aprendoci al dialogo con tutti senza settarismo e senza preclusioni ma soprattutto col rispetto che è dovuto a chi oggi può dare lezioni – non soltanto storiche – di politica, di onorabilità e di orgoglio a tutti gli altri: i socialisti. Noi abbiamo fatto la storia dell’Italia e dobbiamo essere pronti a dare il nostro grande contributo per costruire il futuro del nostro Paese.

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