Isotta Fraschini ha presentato a Milano la sua Tipo 6 Competizione per il WEC. E noi l'abbiamo vista da molto vicino
Il nome Isotta Fraschini è indissolubilmente legato agli albori della storia dell’automobile in Italia. Fu un’Isotta Fraschini l’unica automobile mai posseduta da Filippo Tommaso Marinetti. Che, dopo pochi chilometri alla guida, finì fuori strada e decise di non mettersi più al volante di una vettura. Ma in quei minuti sulla sua Isotta Fraschini fu talmente affascinato dalla velocità da fargli concepire il manifesto del Futurismo. Ma fu un’Isotta Fraschini anche la prima auto con cui corse un certo Enzo Ferrari.
Oggi il marchio milanese rinasce come una fenice proprio dalle competizioni, grazie alla Tipo 6 Competizione LMH-C, presentata nella storica sede di Corso Venezia di ACI Milano. Si tratta di una Hypercar sviluppata con l’aiuto di Michelotto Engineering secondo i dettami del WEC. E punta proprio all’ingresso nel mondiale Endurance, probabilmente in occasione della 6 Ore di Monza in programma il prossimo luglio.
La Tipo 6 Competizione è equipaggiata con sospensioni Multimatic a doppio braccio oscillante e pneumatici Michelin con un battistrada largo 310 mm sia all’anteriore che al posteriore. Se vi chiedete se la Tipo 6 è diversa dalle sue concorrenti – la lista è lunga, e comprende tra le altre Ferrari, Peugeot e Toyota – la risposta è sì. Il regolamento tecnico delle LMH – Le Mans Hypercar – lascia libertà di progettazione, anche per quanto riguarda la power unit, che può essere ibrida o termica e anteriore o integrale, come nel caso della Tipo 6.
“In questa categoria ci sono tre mostri sacri, e per noi è una sfida incredibile – osserva il Managing Director Motorsport di Isotta Fraschini, Claudio Berro -. Qualsiasi cosa faremo sarà sempre un ottimo risultato. Bisogna avere un po’ di ambizione, però bisogna stare con i piedi per terra. Faremo tutto il possibile per essere nelle prime file. Io sono sempre stato un grande amante delle gare di durata e devo dire che vedo con piacere un grande ritorno di costruttori sia in queste corse, che in generale. Vuol dire che il motorsport è ancora una volta un banco di prova e di collaudo per dimostrare la capacità”.
La Tipo 6 Competizione, per la verità, potrebbe sviluppare molta più potenza rispetto al valore limitato dal regolamento. E per dei clienti molto speciali – il prezzo di attacco è di 2,75 milioni di euro – è stata pensata la Tipo 6 Pista, versione in cui i 1020 CV sono liberati dal giogo regolamentare a tutto vantaggio di chi vuole avere un giocattolo bestiale da portare in autodromo. Ma della Tipo 6 arriverà anche una variante stradale. Meno estrema, ma comunque molto prestazionale. Tre diverse anime, per un marchio che ha cuore e un piano preciso per tornare alla ribalta.
Una Hypercar del WEC vista da vicino: ecco la Isotta Fraschini Tipo 6 Competizione [Video]
vedi tutte