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Ucraina, economia e auto a combustione nel Consiglio europeo

ucraina, economia e auto a combustione nel consiglio europeo

Il governo del cancelliere tedesco Olaf Scholz spinge per escludere i veicoli alimentati a carburanti sintetici dal divieto di vendita a partire dal 2035

I capi di Stato e di governo dell’Unione Europea sono riuniti a Bruxelles per un vertice di due giorni, in cui si discuteranno soprattutto temi economici e il sostegno all’Ucraina.

Guerra ed economia

Il Consiglio europeo dovrebbe avallare i due miliardi di euro di aiuti militari a Kiev già concordati dai ministri degli esteri, che per la prima volta comprendono un piano di acquisto comune di armi, molto apprezzato dal primo ministro belga Alexander De Croo.

“Penso sia un buon affare impegnarsi ad acquistare insieme. Ci aiuterebbe a spendere di meno. In realtà si tratta di un primo passo, il prossimo deve essere non solo comprare insieme ma anche produrre insieme.”

Sul tavolo anche la nuova strategia industriale per la transizione ecologica, dopo la presentazione del Net Zero Industry Act da parte della Commissione europea.

Sul tema gli Stati membri non sembrano completamente allineati: la Francia ad esempio vorrebbe includere l’energia nucleare nei settori toccati da incentivi e facilitazioni, mentre alti governi si oppongono. Particolarmente contrario si è detto Xavier Bettel, primo ministro del Lussemburgo.

“L’energia nucleare non è rapida da sviluppare, non è economica e non è nemmeno rispettosa del clima. Punto. Lo dico da anni. Ognuno ha il mix energetico che preferisce, ma replicarlo a livello europeo sarebbe un errore”.

Battaglia sui motori a combustione

Un altro argomento controverso, che ufficialmente non è nemmeno all’ordine del giorno, riguarda il divieto di vendita dal 2035 per le auto a combustione. Alcuni Paesi mantengono bloccato il provvedimento: la Germania chiede un’esenzione per i carburanti sintetici, l’Italia per i biocarburanti.

“Fermi restando gli obiettivi della transizione, che condividiamo, non riteniamo che l’Unione debba occuparsi anche di stabilire quali siano le tecnologie con le quali arrivare a quegli obiettivi”, ha detto al suo arrivo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Non riteniamo che l’Ue debba stabilire con quali tecnologie raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica”

“Anche perché ci sono delle tecnologie sulle quali l’Italia, e dunque l’Europa, sono potenzialmente all’avanguardia e decidere di legarsi a tecnologie che invece sono di fatto detenute da nazioni esterne all’Unione, secondo me è una scelta che non favorisce la competitività del nostro sistema. Mi pare una tesi di buon senso: e quindi confidiamo che possa passare anche per quello che riguarda i biocarburanti”.

Il summit si è aperto con una discussione tra i leader europei e il segretario generale dell’Onu António Guterres, che spinge per allentare le sanzioni dell’Unione sui fertilizzanti provenienti dalla Bielorussia.

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