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Toyota, non solo elettrico: si punta anche sull’idrogeno

Gli sforzi del colosso giapponese si stanno trasferendo verso l'elettrico, ma ciò non significa che l'idrogeno verrà abbandonato

Toyota, non solo elettrico: si punta anche sull’idrogeno

L’elettrico sarà sicuramente protagonista nel futuro di Toyota, ma non sarà l’unica alimentazione su cui punterà il colosso giapponese. E non ci riferiamo solamente ai combustibili tradizionali, che sotto forma di ibrido continueranno a fare parte della gamma del marchio fin quando sarà consentito, bensì anche all’idrogeno. Ed è stato direttamente il nuovo CEO di Toyota, Kohi Sato, ad ammettere come l’azienda continuerà ad investire in questa tipologia di alimentazione.

Fiducia nell’idrogeno

“Vogliamo garantire che l’idrogeno rimanga un’opzione praticabile in futuro – le sue parole raccolte da Carscoops – Serve una filiera di produzione e di trasporto. Se non ci sarà un’evoluzione sotto questo punto di vista, non possiamo aspettarci un aumento del volume nell’utilizzo dell’energia. Ad ogni modo, non abbiamo un obiettivo commerciale molto specifico su quanti modelli alimentati a idrogeno venderemo”. E se pensiamo al trend di mercato che sta avendo Mirai negli ultimi anni si capisce da cosa deriva questa incertezza: è vero che la casa automobilistica giapponese ha aumentato la produzione delle sue celle a combustibile a 30.000 unità all’anno dopo il lancio della seconda generazione della sua berlina nel 2020, ma è altrettanto vero che da dicembre 2014, anno di esordio assoluto del modello, ne ha venduti solo 21.700 esemplari in tutte e due le sue generazioni.

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Neutralità tecnologica

“L’idrogeno svolgerà un ruolo importante per il raggiungimento dei nostri molteplici obiettivi in materia di neutralità carbonica: stiamo lavorando con partner tra cui Kawasaki Heavy Industries e Iwatani Corp a proposito di questa alimentazione, e prevediamo che il numero di stazioni di rifornimento di idrogeno in Giappone crescerà dalle attuali 160 a circa 900 alla fine del decennio – ha concluso Sato – Ci stiamo impegnando su più fronti a tutti gli effetti. È importante rimanere flessibili per adattare i prodotti e le energie alle differenti esigenze di riduzione delle emissioni di CO2 che si presentano nei diversi mercati in cui operiamo”.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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