Toyota bZ4X One motion grip – In anteprima (mondiale) alla guida col volante a cloche
Suggestioni da pista. Per oltre un secolo siamo stati abituati al volante con la forma rotonda, che sembrava quella più funzionale. Ma non è detto che debba rimanere così indefinitamente. Del resto, io ho corso per anni, e il disegno del volantino della bZ4X ha proprio delle suggestioni da auto da competizione, mi dice uno degli collaudatori che accompagna il gruppetto di giornalisti internazionali di cui faccio parte sui tracciati di prova dell’Inta, l’Istituto nacional de técnica aeroespacial, cioè l’agenzia del ministero della Difesa spagnolo per la ricerca spaziale ed aeronautica, nel cui perimetro si svolge il test.
A metà del guado. Il suddetto gruppetto di giornalisti è il primo al mondo a metterci le mani sopra. Letteralmente. Il sistema sterzante, by wire, cioè per impulsi elettrici, è ancora in fase di sviluppo Siamo a poco più della metà del lavoro, dice a Quattroruote, Daisuke Ido, ingegnere capo della piattaforma e-Tnga che sta sotto la bZ4X, e piuttosto soddisfatti dei risultati. Ci sono però da risolvere alcune questioni: dobbiamo rendere le risposte più omogenee e naturali, e correggere un lieve ritardo nel riallineamento in uscita di curva. Ma i fondamentali sembrano esserci, per un sistema che alla guida offre al momento sensazioni molto diverse da quelli a cui siamo avvezzi.
All’inizio ti spiazza. Naturalmente questo comporta di riparametrare del tutto gli input da dare al comando. Angoli più piccoli, dolcezza e soprattutto azione sullo sterzo ritardata, altrimenti si urtano gli ostacoli vicini all’auto, nel caso della nostra guidata i coni sull’asfalto. Ne butto giù subito uno appena entro in una gimcana che simula un percorso cittadino molto stretto. Infatti a un’azione sul volante, pardon sulla cloche, fatta secondo l’abitudine è corrisposta una sterzata molto più decisa del voluto. Allora il trucco è ritardare l’azione sul volante il più possibile, cioè andare dritti fino a oltre il punto in cui avreste sterzato con un volante tradizionale e solo in quel momento ruotare la cloche. Quando lo fate avvertite il retrotreno che vi segue repentinamente.
A suo agio nel misto. Del resto avete in mano una vettura dal comportamento sovrasterzante. Perciò invece di anticipare la curva, ritardatela. Bisogna fare un po’ l’abitudine al sistema, la cui diversità di comportamento rispetto a uno sterzo tradizionale risulta maggiore alle basse velocità e negli spazi stretti. Dove, almeno agli inizi, un’occhiata allo specchietto retrovisore del lato interno alla curva è altamente consigliabile, per tenere sotto controllo dove si posizionano la fiancata e la ruota posteriore rispetto a ciò che avete intorno. Molto meglio nel percorso misto, ricco di curve, dove l’angolo di sterzo ridotto rende la guida più facile ed efficace.
Seguendo la passione. Quanto al feedback, sì, c’è ancora del lavoro da fare, ma già nella fase attuale di sviluppo il One motion grip è apparso meglio di quanto mi aspettassi. Ricordo di aver provato brevemente, una quindicina di anni fa, se non di più, un prototipo di sterzo by wire, sviluppato assieme alla SKF, al Centro ricerche Fiat. La sensazione di artificialità e di scollegamento dalle ruote era allora molto netta. La bZ4X provata in Spagna dà la misura di quanto la tecnologia del software di controllo sia progredita. Teoricamente il sistema naturalmente corredato di una batteria di back-up che garantisce il funzionamento per un breve periodo anche in caso di crash del circuito principale può aumentare la sicurezza, ma la motivazione principale dietro questa ricerca era, a quanto confessano i tecnici Toyota, la ricerca stessa. Lo abbiamo sviluppato perché era cool, figo, dicono, and fun, divertente. Quale motivazione migliore quando parliamo di macchine?