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Togg – Al via la produzione dell’elettrica turca

togg – al via la produzione dell’elettrica turca

Togg – Al via la produzione dell’elettrica turca

La Togg ha inaugurato ufficialmente il suo impianto produttivo di Gemlik, trasformando in realtà il sogno del presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, di avviare la produzione di auto elettriche nel Paese anatolico. A tagliare il nastro è stato proprio Erdogan, in una data scelta da tempo e non certo casuale: il 29 ottobre, festa della Repubblica in Turchia.

Debutto a marzo. Con l’apertura è stata avviata anche la produzione di massa del primo veicolo, una Suv di segmento C, sviluppata in collaborazione con la torinese Pininfarina. Il suo debutto sul mercato sarà a marzo, poco prima delle elezioni presidenziali turche: si parte, ovviamente, dal Paese natale, ma l’azienda, fondata nel 2018 per iniziativa di diverse realtà locali (Anadolu Grubu, BMC, Kök Grubu, Turkcell, Zorlu Holding e l’unione delle camere di commercio) e con il forte sostegno dello Stato, punta ad ampliare il proprio raggio d’azione nel giro di 15-18 mesi, iniziando dalla Germania per sfruttare la grande comunità di emigrati di origine turca (secondo le statistiche ufficiali almeno 2,7 milioni). La Suv, accreditata di un’autonomia tra 300 e 500 chilometri in base alla dimensione delle batterie, sarà affiancata, entro il 2030, da altri quattro modelli elettrici: una berlina (il lancio è previsto per il 2025), una compatta, una B-SUV e una multispazio.

Il progetto. Anche la scelta di Gemlik per la localizzazione dell’impianto non è casuale: lo stabilimento, infatti, è sito a poco più di 30 chilometri da Bursa, capoluogo dell’omonima provincia affacciata sul Mar di Marmara, che ospita gran parte delle principali fabbriche automobilistiche del Paese. Le aziende azioniste hanno impegnato oltre 3,5 miliardi di euro, ma hanno ottenuto ampie garanzie da Ankara, tra incentivi fiscali, prestiti a tassi agevolati, terreni in comodato d’uso e, soprattutto, acquisto di consistenti volumi da parte degli enti statali: almeno 30 mila unità delle 175 mila l’anno previste a regime nel giro di cinque anni. Per il 2022, la produzione è indicata tra 17 mila e 18 mila unità. Lo Stato ha anche posto un’altra condizione per il suo sostegno, ossia il crescente ricorso a fornitori locali: stando ad alcune ricostruzioni di stampa, inizialmente i componenti saranno di origine turva per il 51%, ma tale percentuale dovrà salire in pochi anni al 65-70%. Tra l’altro, il progetto prevede la realizzazione, insieme alla Farasis Energy, di una fabbrica di batterie su un terreno adiacente l’impianto di assemblaggio.”Stiamo tutti assistendo alla realizzazione di un sogno di 60 anni”, ha detto Erdogan nel corso del suo discorso durante la cerimomia di inaugurazione. Gli ordini in Turchia sono iniziati, ma dei listini non si sa ancora nulla: la Deutsche Welle indica un prezzo base intorno ai 50 mila euro, un valore inavvicinabile per la maggioranza della popolazione nonostante la volontà di far passare la Togg come “un auto del popolo”. Oltre ai prezzi, un possibile fattore frenante per il successo del brand è rappresentato dallo stato delle infrastutture per la ricarica, ancora estremamente deficitario.

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