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Tesla: nel trimestre utili giù, ma margini ancora record

Elon Musk va oltre i risultati finanziari e ribadisce i piani di crescita: Tesla varrà più di Apple

tesla: nel trimestre utili giù, ma margini ancora record

Ieri, alla chiusura dei mercati, Tesla ha divulgato i risultati finanziari del terzo trimestre 2022. La Casa ha subito ammesso di aver rispettato le aspettative sugli utili, per quanto queste fossero in calo rispetto ai trimestri precedenti.

Elon Musk ha colto l’occasione per fare il punto della situazione su una serie di aspetti legati all’attività della Casa, dalle consegne del Semi allo stato di sviluppo di varie tecnologie. È anche tornato a parlare, dopo qualche mese, di Apple. Ma partiamo dai dati finanziari.

Risultati in chiaroscuro

Nel terzo trimestre 2022 la Casa ha registrato ricavi per circa 21,5 miliardi di dollari (circa 500 milioni in meno rispetto a quanto previsto dagli analisti di Wall Street) e questo ha portato il titolo a perdere circa il 5% nelle contrattazioni aftermarket.

Però ci sono stati anche segnali positivi. Prima di tutto, ha anche ottenuto un utile per azione pari a 1,05 dollari quando le attese erano di 1 dollaro. Poi, ha ottenuto entrate record e ha aumentato il saldo di cassa di ben 21 miliardi di dollari rispetto allo scorso trimestre. In più, ha mantenuto un margine lordo sulla vendita delle auto pari al 27,9% (con margine operativo al 17,2%): si tratta di uno dei valori più alti di percentuale di profitto nell’intero panorama automobilistico.

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I problemi logistici ed energetici

Andando oltre i risultati, Tesla ha affrontato una questione di strettissima attualità: la logistica. In questo momento storico le Case devono fare i conti con costi elevati e scarsità di mezzi e Tesla, come altri, si trova a dover rallentare le consegne proprio a causa di questo collo di bottiglia.

Come ogni fine trimestre, la Casa ha accelerato i ritmi per stabilire nuovi record, ma non è riuscita a far arrivare ai propri clienti tutte le auto che aveva previsto. Non per niente, di 365.000 vetture prodotte, solo 343.000 sono state consegnate.

Musk ha poi parlato del costo dell’energia. In questo senso, ha rassicurato gli investitori e alla domanda su come crede che reagirà la Gigafactory di Berlino di fronte alla tanto temuta crisi energetica che investirà la Germania quest’inverno ha detto: “Non ci sono segnali tali da farci prevedere tagli alla produzione nelle nostre fabbriche, neanche nella Giga Berlin, che prosegue con il proprio piano di crescita”.

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Tra Semi e catena di approvvigionamento

Durante la trimestrale, Elon Musk ha parlato anche del Tesla Semi. Il ceo della Casa ha ribadito che i primi esemplari saranno consegnati alla Pepsi il 1° dicembre. Il numero uno della Casa ha detto anche che il Full Self Driving arriverà finalmente in vendita nel 2023, non prima.

Oltre a questo, ha spiegato come prevede che evolverà lo scenario sull’acquisto delle materie prime. Musk è convinto che si assisterà a un calo dell’inflazione e a un ribasso dei prezzi su alcune materie prime, per quanto altre, come il litio, siano ancora molto costose.

Tesla più grande di Apple

Nel suo intervento, Elon Musk ha confermato anche gli ambiziosi piani di crescita di Tesla, ribadendo che la Casa arriverà a vendere nel 2030 20 milioni di auto all’anno.

“Se lavoreremo nel modo giusto – ha detto – potremmo superare Apple come valore. Anzi, potremmo arrivare a valere più di Apple e Saudi Aramco messe insieme. Non è da molto che ho intuito il vero potenziale della Casa”. Certo, la strada non sarà breve. Tesla al momento vale 700 miliardi di dollari; Apple 2,3 trilioni di dollari e Saudi Aramco 2 trilioni. I rischi, però, sono dietro l’angolo.

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