- La Casa cinese, tramite la sua LEVC, punta a una piattaforma sulla quale realizzare taxi elettrici e altri veicoli da vendere ovunque
- Un affare partito nel 2006
- Le tappe della rinascita
- A proposito di Geely
Taxi londinesi ibridi della LEVC
La Casa cinese, tramite la sua LEVC, punta a una piattaforma sulla quale realizzare taxi elettrici e altri veicoli da vendere ovunque
A dirlo è la Reuters, che ha parlato con i vertici della London Electric Vehicle Company (LEVC), società che proprio Geely ha fondato nel 2017 dopo aver acquistato la divisione London Taxi Company dalla Manganese Bronze.
Un affare partito nel 2006
In verità, il legame tra la Casa cinese e la compagnia dei taxi più famosa del mondo (o giù di lì) affonda le proprie radici nel 2006, anno di un primo contatto tra Geely e la Manganese Bronze, che si è poi evoluto attraverso una serie di investimenti sempre più consistenti fino alla situazione attuale.
Il taxi ibrido costruito dalla London Electric Vehicle Company
Le tappe della rinascita
Ora è tempo di mettersi questa fase alle spalle: Geely cercherà nuovi investitori per sviluppare nuovi veicoli. L’intenzione è quella di creare altri mezzi di trasporto elettrici, magari lavorando fianco a fianco con altre Case automobilistiche. Si punta ai taxi elettrici ma non solo. L’idea è quella di sviluppare una piattaforma a zero emissioni sulla quale far nascere una serie di veicoli dedicati sia al trasporto di persone sia al trasporto merci.
Levc VN5
Il furgone ibrido LN5 della LEVC
Per farlo, Geely (o meglio, LEVC) ha intenzione di sfruttare competenze e componenti provenienti da Volvo, Polestar e Zeekr, tutti brand che la Casa cinese possiede (come Lotus, del resto). Batterie, powertrain e software già a disposizione possono accelerare lo sviluppo di una nuova gamma di veicoli e contenere i costi. “Non c’è nulla che non potremmo fare in tempi brevi – ha dichiarato Chris Allen, managing director di LEVC –. Però, vogliamo arrivare sul mercato con il giusto tempismo, per essere sul mercato con prodotti moderni quando l’ambiente sarà pronto. Diciamo che ci metteremo 5 anni per mettere in piedi in cambiamento”.