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Tavares: le nuove regole Euro 7 "distraggono" dall'elettrico

Il ceo di Stellantis torna a criticare le regole Euro 7 sulle emissioni delle auto nuove, ma la Ue sembra aver accolto le richieste

Carlos Tavares, amministratore delegato del gruppo Stellantis, rincara la sua dose di critiche alle prossime norme Euro 7 parlando di nuove regole che non fanno altro che “distrarre dall’obiettivo principale che è l’elettrificazione”.

Il numero uno di Stellantis, intervenuto ieri all’Automobilwoche Kongress di Berlino e ripreso da Ruters, ha aggiunto che “l’incertezza sui futuri limiti europei alle emissioni delle auto offre alla concorrenza cinese un ulteriore vantaggio”.

Euro 7: uno spreco di risorse

Puntualizzando ulteriormente un concetto già espresso pubblicamente al Salone di Parigi, Tavares ha anche detto:

“Non penso che l’Europa abbia bisogno dell’Euro 7… perché va a distogliere parte delle nostre risorse di ricerca e sviluppo, mentre i competitor cinesi arrivano sul nostro mercato concentrandosi sulla tecnologia delle auto elettriche”.
Perché stiamo usando le nostre energia per una tecnologia che vogliamo vietare? Non ha senso.”

Il ceo di Stellantis ha ancora una volta ricordato il rischio di tensioni sociali nel caso in cui venisse vietata la vendita di auto con motore termico prima che l’auto elettrica diventi conveniente. Ma all’arrivo di a batteria convenienti mancano ancora 5 o 6 anni, secondo Tavares.

Carlos Tavares al Salone di Parigi 2022

Ricordiamo che Stellantis, così come diversi altri Costruttori europei, chiede da tempo alla Commissione europea di rivedere o modificare la data limite (2035) o i parametri per il passaggio all’auto elettrica, ma anche di ripensare i nuovi regolamenti Euro 7 che entreranno in vigore tra il 2025 e il 2026.

Verso un Euro 7 molto simile all’Euro 6

Quest’ultimo appello sembra che sia stato ascoltato dai vertici europei, stando almeno alle indiscrezioni pubblicate da Politico.eu. Secondo il sito di news con base a Bruxelles la Commissione europea avrebbe infatti deciso di “alleggerire” i nuovi limiti del regolamento Euro 7, rendendolo di fatto molto simile all’attuale Euro 6 per auto a benzina. L’unica novità sarebbe nell’adeguamento delle auto diesel ai limiti Euro 6 delle auto a benzina.

In base alla bozza del regolamento Euro 7 (qui il documento integrale sul sito Euractiv) , la Commissione europea avrebbe deciso di “minimizzare l’impatto dell’Euro 7 sui costi che dovrà sostenere l’industria dell’auto (e di conseguenza i clienti) in un momento di aumento dei prezzi di energia, materie prime e alta inflazione”.

In pratica il regolamento Euro 7, che dovrebbe essere ufficializzato il 9 novembre 2022 dopo quattro anni di lavori e continui rinvii, si limiterebbe a mantenere gli attuali livelli di CO2, andando a regolare le emissioni di inquinanti nocivi come particolato, idrocarburi e monossido di carbonio, ossidi di azoto, particolato da pneumatici e freni e durata della batteria.

Le proteste dal mondo ambientalista e non solo

Questo possibile alleggerimento del regolamento Euro 7 ha già scatenato una serie di proteste da parte di ambientalisti e organizzazioni non governative in difesa dei cittadini che la definiscono senza mezzi termini una “vittoria dell’industria dell’auto e delle lobby di settore”.

Tra queste voci di opposizione si distingue in particolare quella di Anna Krajinska, responsabile qualità dell’aria ed emissioni veicoli di Transport & Environment che dice:

“Questo Euro 7 rappresenta il dieselgate della Commissione, una decisione presa facendo prevalere il profitto sulla salute di milioni di europei e che metterà su strada altri 100 milioni di auto inquinanti.
La lobby dell’industria europea dell’auto si è opposta strenuamente all’Euro 7 utilizzando sporchi trucci per influenzare i decisori. Ora la Commissione ha ceduto alle loro richieste.”

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