Tavares chiede incentivi: «Per la classe media elettrico troppo costoso»
Ma l’Europa ha messo un limite chiaro. Dal 2035 non potranno più essere prodotti motori benzina o diesel. Il cento per cento dovrà essere a emissioni zero. Le Bev però, è stato ieri l’avvertimento di Carlos Tavares, in occasione della presentazione dei risultati dell’esercizio 2022 di Stellantis, rischiano di essere troppo costose per la classe media. E poi c’è anche l’Euro 7 a complicare le cose, il nuovo standard in vigore da luglio 2025. Nella parte che riguarda le emissioni la norma «è inutile perché troppo costosa e non porta benefici per ambiente e salute». Secondo Tavares è, invece, positiva la parte relativa all’inquinamento prodotto da pneumatici e freni. «Per quanto ci riguarda – ha dichiarato il ceo del quarto gruppo automobilistico globale – noi facciamo la nostra parte: stiamo raddoppiando le vendite di Bev. Nel 2022 l’incremento è stato del 41% (a 288mila veicoli, VW ne ha vendute 572mila e +26%,Ndr)».
Stellantis l’anno scorso è stata prima nelle vendite di veicoli commerciali Bev nella Ue30, seconda nelle vendite complessive di Bev nella UE30, prima nelle vendite di elettriche plug-in (Phev) negli Stati Uniti. Tuttavia Tavares vede chiaramente un rischio: i costi e quindi i prezzi che ne potrebbero derivare. Negli Stati Uniti c’è l’Inflation reduction act, la legge green che stanzia quasi 400 miliardi di dollari e attrae anche aziende europee o che hanno basi in Europa (Tesla ha deciso di riportare dalla sua fabbrica di Berlino negli Usa la produzione di batterie). Gli incentivi dell’Ira quasi pareggiano il costo delle auto elettriche con quelle tradizionali. In Europa non è così.
«Abbiamo una sfida evidente sui costi: quelli in eccesso dovranno essere assorbiti, altrimenti il mercato si ridurrà e così le compagnie. La prospettiva in termini di ricadute sociali non sarebbe buona». La sfida, quindi, è «ottimizzare ogni possibile aspetto per mettere la tecnologia alla portata dei cittadini: una tecnologia pulita, sicura e accessibile. Noi ci prendiamo la responsabilità di adattarci a questo mondo che è stato deciso dai cittadini. Nel 2022 abbiamo dimostrato di poter affrontare il cambiamento».