Targhe clonate e multe: cosa fare e perché il fenomeno è in aumento

targhe clonate e multe: cosa fare e perché il fenomeno è in aumento

Roma, 17 marzo 2023 – Targhe clonate e multe: l’ultimo episodio finito sotto i riflettori delle cronache ci porta a Fabriano, nelle Marche, dove una 75 enne si è vista recapitare quattro contravvenzioni per diverse migliaia di euro ma soprattutto per infrazioni al codice della strada che non aveva mai commesso. Cerchiamo allora di capire meglio questo fenomeno. Con una premessa: alla prima avvisaglia, fare subito denuncia. Spiega Luigi Altamura, comandante della polizia locale di Verona: “I casi che si presentano sono due: esiste il tema della clonazione integrale della targa ma c’è anche l’errore dovuto al velox o alle telecamere della ZTL che leggono male la targa. Così il verbale viene notificato alla persona sbagliata perché non viene verificato subito dall’agente”.Ma perché vengono clonate le targhe e quanto è diffuso il fenomeno? “La targa pulita può essere utilizzata per commettere reati – chiarisce il comandante Altamura -. Viene scelta una certa auto magari in base a conoscenze indirette, e viene riprodotta la targa. A Verona abbiamo un laboratorio analisi documentale che appena pochi giorni fa ha verificato un caso del genere. C’è un mercato florido e ci sono specialisti della falsificazione in laboratori clandestini. Arrivano sempre più segnalazioni, il fenomeno è sicuramente in aumento”.Roberto Benigni, viceprensidente Anvu – associazione polizie locali d’Italia – svela un possibile equivoco. “A volte dopo una denuncia per clonazione si è scoperto che il destinatario della multa era un automobilista francese. Sì perché sono molti simili. L’unica differenza sono i trattini, che da noi non esistono”. Altro caso: le auto diplomatiche, “il fenomeno riguarda soprattutto Roma. La targa inizia sempre con CD, in azzurro. E proprio il colore è l’unica differenza. Gli equivoci possono nascere perché non esiste un registro di questi mezzi”.