Matteo Giordano – Manuela Siragusa
Il 41enne cuneese ha fatto il vuoto con la sua Swift Sport Hybrid vincendo cinque delle prime sei gare su asfalto: Ciocco, Sanremo, Alba, e 1000 Miglia, tutte prove del CIAR, oltre al Rally della Lana gara del Campionato Italiano Rally Asfalto. Giordano ha diviso l’abitacolo per lo più con la moglie, Manuela Siragusa, che si è aggiudicata il trofeo riservato ai copiloti.
“Siamo partiti con tanta voglia di fare bene – racconta Giordano – ma con poche certezze perché la macchina l’abbiamo scoperta solo al Ciocco. È stata una stagione perfetta, non abbiamo sbagliato nulla e la vettura è stata sempre performante. La vittoria più bella? Forse al Sanremo: è stata una gara difficile, in condizioni particolari visto che ha anche grandinato”.
Sul podio di Vicenza oltre alle meritate coppe i coniugi Giordano si sono portati a casa due assegni per un totale di 22.500 euro del ricco Montepremi che Suzuki Italia mette in palio ogni anno per i suoi piloti. Quindici sono stati quelli finiti a punti. La vera grande battaglia c’è stata per il secondo posto con una bellissima lotta a tre che ha premiato Igor Iani, ancora l’Under 25 più meritevole.
Il ventiduenne di Malesco con il successo in Targa Florio è riuscito a interrompere il soliloquio di Giordano, aggiungendo una seconda vittoria al Rally Due Valli che ha preceduto la piazza d’onore al Marche che gli ha garantito matematicamente la seconda posizione della coppa.
Iani si è dovuto difendere dagli attacchi dei veterani della Suzuki Rally Cup, a partire da Roberto Pellé. Per il trentino è stata una stagione più complicata del previsto, iniziata con due secondi posti nelle prime due uscite ma rallentata con due passaggi a vuoto nella fase calda. La vittoria sui difficili sterrati del maceratese ha permesso a Roberto di chiudere la stagione sul podio davanti a Giorgio Fichera.
Cristian Mantoet ha festeggiato la vittoria della categoria Racing Start dopo una grande rimonta sul garfagnino Stefano Martinelli, altro pilota immancabile tra le fila della Suzuki, che si è dovuto accontentare del secondo posto di categoria.