Suzuki, Nalli: ‘Elettrico sarà approdo di strategia che ricerca efficienza’
Come sottolinea Massimo Nalli Presidente di Suzuki Italia, “l’elettrico è una regola che tutte le case sono tenute a rispettare, una regola voluta dalla Commissione Europea e quindi, secondo la cultura giapponese, le regole non si discutono, però si possono dare pareri diversi, per esempio che l’elettrico ha ancora tre grandi tanti problemi prima di divenir nazional-popolare e garantire una mobilità individuale: il costo elevato, l’autonomia, quando riusciamo a raggiungere con una vettura elettrica i 3-400 km siamo già contenti, in realtà su di una vettura termica siamo abituati al doppio o ben più del doppio e poi la capillarità della rete di ricarica che è ancora insufficiente”.
Tre i principi su cui si basa la strategia di crescita per l’anno 2030 di Suzuki, il marchio automobilistico giapponese punta alle zero emissioni di anidride carbonica, coinvolgendo nella realizzazione di questo ambizioso obiettivo, paesi emergenti come l’India, l’ASEAN e l’Africa. Creare e sviluppare prodotti e servizi incentrati sul cliente, in Giappone e in Europa, Suzuki raggiungerà la neutralità di carbonio entro il 2050, mentre in India entro il 2070.
“Il mercato italiano – ricorda – ha garantito a Suzuki, in Italia, un successo negli ultimi anni, strettamente legato alla bontà del proprio prodotto. Siamo grati agli oltre 40.000 clienti che nel 2021 hanno dato fiducia a Suzuki, siamo grati e dispiaciuti per quelli che nel 2022 hanno dovuto aspettare qualche settimana prima di entrare in possesso della loro Suzuki, ora la situazione di fornitura di autovetture si sta normalizzando e così i tempi di consegna”.
“Ci aspettiamo quindi un incremento del numero di vetture immatricolate, mentre ci aspettiamo una costanza dell’attenzione, quindi del numero di contratti stipulati nei confronti di Suzuki Italia, a valori record, valori che – conclude – posizionano il mercato italiano al primo posto in Europa per il marchio Suzuki, il marchio di Hamamatsu”.