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Stangata sulle ricariche: l'auto elettrica è un salasso

stangata sulle ricariche: l'auto elettrica è un salasso

Stangata sulle ricariche: l’auto elettrica è un salasso

Chi ha un’auto elettrica deve fare anche i conti con il caro bollette. Oggi, per ricaricare l’auto si spende il 161% in più rispetto allo scorso anno. Infatti, 12 mesi fa l’auto elettrica era considerata decisamente la più economica dal punto di vista dei costi di carburante con una spesa che, a seconda del modello utilizzato, era inferiore tra il 50% e il 70% rispetto alle versioni che andavano a benzina e diesel. Oggi invece, proprio a causa degli aumenti esorbitanti del prezzo dell’energia, non vale più la stessa regola. Anzi, in certi casi ricaricare la vettura elettrica risulta essere più dispendioso rispetto a un’auto tradizionale. Ancora peggio se si pensa di ricaricare la propria automobile attaccandola a una colonnina su strada, i prezzi sono più elevati rispetto alla presa della nostra abitazione.

Lo studio sui costi

Questo è quanto emerso dall’analisi realizzata da Facile.it, dove sono stati presi in considerazione i consumi di alcuni modelli elettrici e sono poi stati messi a confronto con veicoli simili alimentati a benzina o diesel. Secondo quanto scoperto dagli esperti di Facile.it, il rincaro dei costi energetici rischia adesso di andare a danneggiare anche la mobilità elettrica. Per questa analisi, il comparatore ha preso in esame tre modelli di auto nelle versioni full electric, diesel e benzina, e ha tenuto in considerazione sia i consumi dichiarati dalle case automobilistiche che i prezzi di energia e carburante. Per quanto riguarda l’energia elettrica è stato considerato il costo di una ricarica casalinga, usando come valore di riferimento i prezzi in vigore nel mercato tutelato a ottobre 2021 e ottobre 2022. Per quanto concerne invece la benzina e il diesel sono stati utilizzati i valori medi del prezzo alla colonnina rilevati a settembre 2021 e nell’ultima settimana di settembre 2022.

Le tre simulazioni

La prima analisi che è stata fatta ha riguardato un’auto utilitaria, segmento B, con cilindrata 100-136 CV. Nella versione diesel l’auto ha una autonomia di 24,4 Km/l, a benzina di 19,6 Km/l mentre l’elettrica percorre 6,3 Km/kWh. Se prendiamo in considerazione un tragitto di 1.000 km il motore a diesel risulta essere, dal punto di vista del pieno, quello più economico: sono infatti sufficienti 71 euro, mentre per la benzina occorrono 83 euro. La versione elettrica si posiziona all’ultimo posto: per percorrere lo stesso numero di chilometri si devono spendere 85 euro di elettricità.

La seconda simulazione ha preso in considerazione un’auto berlina, segmento C, cilindrata 130-150 CV, nelle versioni diesel (22,5 Km/l), benzina (18,7 Km/l) ed elettrica (6,6 Km/kWh). Anche in questo caso il veicolo che viene a costare meno in carburante è quello diesel: per fare 1.000 km l’automobilista spende 77 euro, mentre con l’auto elettrica occorrono 80 euro. A occupare l’ultima posizione del podio questa volta è il modello a benzina, che necessita di 88 euro.

Solo in un caso conviene

La terza e ultima simulazione è l’unica in cui il modello elettrico è ancora oggi il più conveniente in termini di rifornimento. Per la simulazione è stata presa come esempio un’auto berlina, segmento D, cilindrata 249-286 CV, nelle versioni benzina Mild-Hybrid (13,2 Km/l), diesel Mild-Hybrid (16,1 Km/l) ed elettrica (5,4 Km/kWh). Se viene presa in considerazione una percorrenza di 1.000 km, l’auto elettrica è quella che risulta essere la più economica: sono necessari solo 99 euro di energia elettrica. Con il modello diesel servono invece 108 euro di carburante e con quello a benzina ben 124 euro.

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