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Sorpresa: auto elettriche e PHEV crescono più in Europa che in Cina

Se il Dragone è davanti nei numeri assoluti, il Vecchio Continente vince guardando le quote: lo studio Reuters basato sui dati IEA

sorpresa: auto elettriche e phev crescono più in europa che in cina

Se si esclude il “paradiso norvegese”, la capitale dell’auto elettrica è sempre lì, in Cina. Grazie alle politiche di elettrificazione lanciate da Pechino più di 10 anni fa, oggi le vendite di full electric e ibride plug-in volano, con vette che hanno raggiunto il 50% del mercato nel 2021. E anche gran parte della filiera delle batterie rimane (per il momento) in mano al Dragone.

L’Europa sa però come farsi valere. Pur restando decisamente dietro per numero assoluto di immatricolazioni, il Vecchio Continente comanda insospettabilmente su altri parametri. Quali? Li rivela un’analisi pubblicata dalla Reuters e basata su dati dell’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA).

Questione di percentuali

Uno su tutti è il parco circolante di “auto alla spina”, che alle nostre latitudini supera spesso il 3%. Poi c’è la quota di mercato dei veicoli full electric e plug-in, che l’anno scorso, all’ombra della Grande Muraglia, si è fermata al 16%, contro una media europea del 17%.

Alcuni Paesi hanno stabilito veri e propri record, come la già citata Norvegia, che ha raggiunto l’86% di share, e l’Islanda, al secondo posto fra gli amanti di BEV e PHEV, con il 72%. Ma tanti altri se la sono cavata bene, ad esempio Svezia (43%), Danimarca (35%) e Finlandia (31%). La Cina si è piazzata invece in 13esima posizione (14esima contando anche la media dell’Europa), preceduta da 12 Stati europei e seguita dall’Italia (vicina al 10%).

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Le vendite in Occidente sono state superiori anche se rapportate al numero di auto immatricolate ogni milione di abitanti: quattro i Paesi del Vecchio Continente sopra il Dragone, ovvero Norvegia (27.365 consegne ogni milione di abitanti nel 2021), Germania (8.300), Olanda (5.361) e Regno Unito (4.604). Pechino e dintorni hanno fatto invece 2.337.

E ancora, guardando alle sole ibride plug-in, l’Europa conta un numero maggiore di queste motorizzazioni, viste come “propedeutiche” al full electric. Stando sempre ai dati del 2021, Germania, Regno Unito e Norvegia hanno superato tutti il 40%, mentre la Cina e il resto del mondo si sono assestati rispettivamente al 21% e al 32% sul totale di veicoli già in strada.

E le colonnine?

Pechino ha però un punto di forza particolare: le colonnine. Se in Europa le stazioni di ricarica sono aumentate del 431% dal 2016 al 2021, superando le 356.000 unità, la Cina ha registrato un progresso monstre del 716%. Non parliamo poi della Corea del Sud, che fa impallidire chiunque, con il suo +5.197% segnato lo scorso anno dalle infrastrutture di ricarica. Insomma, il lavoro da fare non manca, ma almeno sappiamo da dove partire.

Fonte: Reuters

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