Rivoluzione Renault: ecco i cinque pilastri del futuro della Losanga
I vari segmenti lavoreranno auto elettriche, ibride e con motori endotermici, ma anche servizi di mobilità e finanziari. Le cinque business unit saranno dedicate rispettivamente alle auto elettriche, alle auto ibride e classiche, alle auto sportive Alpine, ai servizi finanziari e ad un nuovo business legato alla mobilità e al riciclo.
Con questo sistema, Renault punta a nuovi target, che sono:
- Margine operativo del 8% nel 2025, 10% nel 2030
- Free cash flow superiore a 2 miliardi di euro all’anno di media nel periodo 2023-2025, superiore a 3 miliardi di euro di media all’anno nel periodo 2026-2030
- Ripristinare i dividendi dal 2023; pianificare di aumentare gradualmente il payout fino al 35% dell’utile netto a medio termine
- Ampere in breakeven nel 2025, circa il 10% di margine operativo nel 2030
- Alpine dovrà generare 2 miliardi di euro di ricavi nel 2026, oltre 8 miliardi di euro nel 2030 con un pareggio previsto per il 2026
- Dacia dovrà aumentare i margini dal 10% al 15% entro il 2030 quando entrerà nel segmento C, grazie anche ai veicoli commerciali.
- Mobilize: attività di servizi finanziari, principalmente assicurazioni e leasing operativo.
Renault sta inoltre lavorando a stretto contatto con Google per implementare ancora di più il sistema tecnologico del brand sulle auto: oltre a lavorare sulla digitalizzazione delle vetture, rendendole più smart, l’idea è anche quella di digitalizzare l’azienda grazie a questa partnership.
Un’altra applicazione che Renault e Google vogliono sviluppare è quella legata alla produzione di vetture attraverso il software: in questo modo le auto non dovranno essere lavorate tramite applicazioni “in house”, ma con quelle gestite in collaborazione con Google.
In collaborazione con Automoto.it