Rivian, deludono le stime per il 2023. L’ex startup prodigio è a un bivio
Le azioni del produttore di pick-up e suv elettrici sono scese di oltre l’8% nell’after hours dopo una seduta intraday di segno totalmente opposto (+4,61%). Un calo che segue il crollo dell’80% nel 2022, seconda peggiore performance dell’indice Nasdaq 100 lo scorso anno. Alibi: «La filiera continua ad essere il principale fattore limitante della nostra produzione. Durante il trimestre abbiamo riscontrato diversi giorni di perdita di produzione a causa della carenza di fornitori», ha dichiarato la società guidata dal ceo R.J. Scaringe in una lettera agli azionisti. «Prevediamo che le sfide della catena di approvvigionamento persisteranno nel 2023, ma con una migliore prevedibilità rispetto a quanto sperimentato nel 2022».
Gli investitori hanno sempre guardato a Rivian, per la qualità dei prodotti, come potenziale contendente di Tesla, anche se la distanza resta siderale: Tesla produce 60 volte di più, per cominciare. L’Ipo di Rivian, poco più di un anno fa, è stata la sesta più grande nella storia degli Stati Uniti e ha attirato il sostegno di istituzioni finanziarie come T Row Price Group oltre ad Amazon, che ha commissionato la produzione di 100mila furgoni elettrici entro il 2030.
L’azienda con sede a Irvine, California, ha rapidamente incontrato problemi mentre cercava di aumentare la produzione a causa della carenza di parti e alla fine non è riuscita a raggiungere l’obiettivo di costruire 25mila veicoli elettrici su tre linee di prodotti: pickup plug-in di consumo, suv e, appunto, il furgone elettrico per Amazon.
Rivian ha smesso di rivelare il numero di preordini netti per i suoi veicoli elettrici di consumo, ma il conteggio si è attestato a circa 114mila all’inizio di novembre. l’azienda afferma di avere ancora un arretrato o preordini che si allungano nel 2024. Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti si attestavano a 12,1 miliardi di dollari alla fine del trimestre, in calo rispetto ai circa 14 miliardi di dollari del periodo precedente terminato il 30 settembre.
«Rivian – commenta Dan Ines, di Wedbush – ha un marchio forte e un’opportunità unica di capitalizzare l’opportunità del boom dell’elettrico, tuttavia le sfide rimangono. La concorrenza è in aumento e la produzione deve aumentare, altrimenti i potenziali clienti si rivolgeranno a Ford, GM e altri. Siamo a un bivio. RJ Scaringe e il suo team devono tenere la rotta della nave Rivian in acque agitate. Altrimenti potrebbero essere tempi bui».