Renault 5, il mito ritorna elettrico e supera i test a casa di Babbo Natale
Tra prove statiche e dinamiche, messa a punto e resistenza, quest’inverno i muletti sono stati testati in condizioni di scarsa aderenza (ghiaccio, neve) ad Arvidsjaur, nella Lapponia svedese, vicino al circolo polare, ma anche in condizioni di media e forte aderenza nei centri tecnici Renault di Lardy, nella regione parigina, e di Aubevoye, in Normandia. Queste severe prove sono utilizzate anche per verificare l’efficienza di molti equipaggiamenti, come quella del sistema di riscaldamento, la qualità del disappannamento e dello sbrinamento e il funzionamento dei freni, degli ammortizzatori e del sistema di controllo elettronico della stabilità sulla neve. Insomma, tutte situazioni che non si possono riprodurre in un centro tecnico, ma che i test in condizioni di freddo estremo permettono di mettere alla prova.
“Questi primi test compiuti con prototipi dinamici rappresentativi devono permetterci di confermare, in particolare, le scelte effettuate in termini di prestazioni, comfort e comportamento per lo sviluppo della futura Renault 5 elettrica – ha spiegato Jérémie Coiffier, direttore ingegneria famiglia B-Ev – Senza svelare nulla in questa fase, possiamo dire che i primi giri di pista effettuati già ci posizionano chiaramente ai massimi livelli della categoria, nella degna tradizione di Mégane E-Tech e ci incoraggiano a proseguire con entusiasmo il processo di convalida, fino al lancio commerciale previsto l’anno prossimo”.
Questa tecnologia, abbinata all’assenza di terre rare, permette di limitare sia i costi di produzione su vasta scala, sia l’impatto ambientale del propulsore che pesa una ventina di chili in meno rispetto a quello della Zoe. Il contenimento del peso è stato ottenuto poi con il nuovo pack batteria che ha visto il passaggio dai 12 moduli di quello della Zoe, a 4 grandi moduli, operazione che semplifica l’architettura permettendo un risparmio di 15 kg.