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Range Rover, l'aristocratico padre di tutti i Suv

Oggi sono la categoria che va per la maggiore, le strade d’Italia, d’Europa e del mondo intero sono invase letteralmente da questa categoria, i SUV, che una volta neppure esisteva. Almeno fino al 1970, quando sulla scena internazionale vede la luce la prima generazione di Range Rover, prodotto dalla britannica Land Rover. Una rivoluzione che si sviluppa in sordina per rispondere alle esigenze di una nicchia di persone benestanti, che vengono colpite dal fascino di un veicolo massiccio, robusto, a ruote alte e con la trazione integrale permanente. Non è il classico fuoristrada, ha qualcosa di più il Range Rover, perché esibisce il comfort di una berlina di lusso, ha una nobilità intrinseca anche se spesso si sporca di fango. L’eclettismo è parte fondante della sua essenza, perché può essere lanciato tanto in autostrada, così come nello sterrato, tra le pietraie, nella neve e nella sabbia. Agli albori degli anni ’70 sboccia un mito che guadagnerà sempre più posizioni elevate nella scala sociale, divenendo simbolo di una società rampante, che ama le vacanze più esclusive in montagna, tra Cortina e Saint Moritz, o nell’azzuro mare della patinata Costa Smeralda di Karim Aga Khan. La Range Rover diviene prima status symbol della “Milano da bere”, ottiene le copertine delle riviste più glamour, poi si afferma come pilastro di una categoria di vetture dove ancora è il punto di riferimento.

La Range Rover fa centro

Quando nel maggio del 1970 vengono mostrati i primi venti esemplari di Range Rover al cospetto della carta stampata, nessuno avrebbe potuto minimamente immaginare che quell’esordio avrebbe segnato un’epoca con la nascita di un modello che avrebbe mutato le sorti dell’automobilismo intero, non solo di Land Rover. Pensare che il progetto iniziale ha una buona dose di follia sulle spalle, perché dopo aver studiato cosa stava succedendo in Nord America con le Ford Bronco e Jeep Wagooner, auto simili ma troppo spartane e rozze, dalla vecchia Inghilterra si cerca di rispondere con qualcosa di più europeo nello stile e soprattutto nelle dotazioni. Nella Velar del 1969, prototipo della Range Rover, si aggiungono quei dettagli che mancano ai fuoristrda americani: si costella l’abitacolo della sperimentale 4×4 con degli orpelli stilistici e un lusso che viene espresso al meglio dalle rifiniture di pregio con radica e pelle a profusione. Quando arriva il debutto del modello di serie, che prende la denominazione definitiva di Range Rover, il pacchetto elitario viene confermato, al quale si lega una linea elegante e pulita, oltre a un corposo motore V8 3.5 litri da 130 CV. Chi potrebbe rimanere insensibile di fronte a questa stravagante e ammicante proposta commerciale? In pochissimi, dato che subito dopo l’arrivo nell’orbita di mercato, alla British Layland si sfregano le mani vista la pioggia di ordini. D’altronde nessuno è come lei, nel panorama automobilistico è l’unica vettura a possedere tutte queste doti insieme. Per il Gruppo britannico è una manna dal cielo, perché la Range Rover vede la luce in un periodo tumultuoso contraddistinto da scioperi e agitazioni sindacali che mettono in apprensione le industrie di Sua Maestà. Il salto nel vuoto, però, si rivela estremamente fortunato.

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La prima generazione sulla breccia per venticinque anni

La sua unica pecca iniziale è la carrozzeria proposta solo a tre porte, ma questo difettuccio viene presto superato con i vari aggiornamenti, a cominciare da quello targato 1981 che porta in dote – oltre ai cinque sportelli – il cambio automatico, il motore a iniezione, l’ABS e l’elettronica attiva. In fondo per tenere salda sulla testa la corona di auto unica nel suo genere e destinata a una clientela facoltosa, bisogna possedere tutti gli accorgimenti del caso. La sua fama viene alimentata anche dalle partecipazioni alle varie edizioni della Dakar, che non sono delle comparsate pubblicitarie, ma delle scalate al vertice della gloria. La prima generazione di Range Rover resta sulla cresta dell’onda per ben venticinque anni, quando viene sostituita dalla seconda versione, forse meno carismatica, ma comunque degna erede dal sangue blu. L’originale Range Rover vende la bellezza di 325.490 unità, e pensare che poteva nascere come prodotto a tiratura limitata.

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Fino ai giorni nostri

La Range Rover è ancora il punto di riferimento del settore di cui fa parte, che nel frattempo ha visto aggiungersi una concorrenza agguerrita, ma nonostante i rivali il suo appeal sul pubblico è rimasto sostanzialmente invariato nel tempo. Dopo la seconda generazione, dallo stile conservativo, nel 2002 arriva la terza versione nata sotto l’egida di BMW e che diventa ancora più dinamica e aggressiva. La sfida mondiale diventa sempre più dura, perché l’elenco di alternative nel campo dei SUV e dei fuoristrada di lusso diventa sempre più ricco, ma con la quarta generazione del 2012 la Range Rover spicca ancora per le sue caratteristiche che l’hanno resa nota a tutto il mondo. Oggi è in commercio la quinta versione (lanciata nel 2021) di questo incredibile veicolo, che continua a stupire, alzando sempre più in alto l’asticella della qualità adattandosi al mondo che cambia e alle esigenze di una mobilità sempre più complessa e severa.

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