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Quanto tempo ci vuole per ricaricare un'auto elettrica?

Tanti i fattori che incidono sulla durata della ricarica: impianti, batterie e non solo. Scopriamo da cosa dipende un pieno di energia

quanto tempo ci vuole per ricaricare un'auto elettrica?

Sono ancora uno dei freni al boom dell’auto elettrica, anche se le cose miglioreranno in futuro: i tempi di ricarica. Prima di passare a una vettura a zero emissioni, bisogna sapere che, per qualche anno, si devono fare i conti con attese più lunghe rispetto a un rifornimento di benzina.

Ma quanto tempo ci vuole per ricaricare la batteria di un’auto elettrica? Spoiler: in realtà, non c’è una sola risposta, perché tutto dipende da una serie di fattori, come colonnina, batteria e caricatore della vettura, senza dimenticare l’energia effettivamente disponibile e la cosiddetta “curva di ricarica”. Scopriamo quindi da cosa dipende “un pieno” green.

I 4 fattori

Come accennato, sono principalmente 4 i fattori che condizionano la durata di una ricarica:

  • la potenza dell’impianto, come wallbox e colonnine
  • la potenza del caricatore dell’auto
  • la capacità della batteria
  • l’energia effettivamente disponibile

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Impianto di ricarica e caricatore

Partendo dal primo, possiamo dire che gli impianti domestici hanno una potenza che va da 3,3 kW a oltre 6 kW, mentre le colonnine viaggiano a 7,4-11-22 kW se sono in corrente alternata (AC) e a 50 kW o più se sono in corrente continua (DC). I numeri indicano la quantità teorica di kW che l’impianto può erogare in un’ora.

Il caricatore dell’auto è invece il dispositivo che converte la corrente da alternata a continua e ha una potenza compresa tra i 3,7 e i 22 kW. Quando però si usa un impianto che ricarica in DC, l’energia non passa dal caricatore, ma va direttamente alla batteria. In questo caso, sui tempi di ricarica incidono i limiti di capacità dell’accumulatore, che assorbe potenze massime da 50, 100, 150, 250 e 350 kW. Che significa? Lo spieghiamo subito.

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A “comandare” è sempre il dispositivo meno potente tra impianto e caricatore o batteria: per fare un esempio, se l’impianto ha una potenza di 150 kW e la batteria ha una capacità di 50 kWh, l’auto non può assorbire 150 kW in un’ora, ma solo 50 kW. Al contrario, se abbiamo una batteria da 50 kWh e a impianto da 22 kW, la vettura farà il rifornimento di elettricità in poco più di 2 ore. Basta un semplice calcolo per capire il tutto (nel nostro caso, 50:22=2,27).

Ricarica non costante

Qui però entrano in gioco due precisazioni. La prima è che stiamo considerando l’ipotesi di una batteria completamente scarica, ma chi guida un’auto elettrica sa che il range ottimale di ricarica è compreso tra il 20% e l’80%.

Altro elemento da tenere presente è che la ricarica non è costante. Se la rete elettrica è molto sfruttata, è probabile che l’impianto rilasci meno potenza rispetto alla massima dichiarata, con il risultato di allungare i tempi.

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La “curva di ricarica”

In più, va considerata la “curva di ricarica”. I rifornimenti in corrente continua sono sì più veloci, ma anche più stressanti per la batteria. Per questo l’accumulatore non verrà caricato completamente, ma solo fino all’80% della capacità. La potenza viene automaticamente ridotta dall’auto nell’ultima fase della ricarica.

E ancora, se la batteria era molto scarica, la parte inziale del rifornimento sarà più lenta, per poi raggiungere la potenza massima tra il 20% e il 60% della sessione. Le stesse Case indicano un tempo di ricarica che, in questi casi, non corrisponde al semplice calcolo fatto prima (capacità della batteria divisa per potenza massima).

Insomma, non c’è una sola risposta alla domanda iniziale, ma ora avete tutti gli elementi per capire da soli quanto tempo ci vuole per ricaricare la batteria di un’auto elettrica.

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