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QJMOTOR, non saremo rivali di Benelli

qjmotor, non saremo rivali di benelli

QJMOTOR, non saremo rivali di Benelli

Fino a pochi anni fa nessuno di noi sapeva cos’era il gruppo industriale Qianjiang Motorcycle. Poi, grazie allo straordinario successo della Benelli TRK 502, gli italiani hanno imparato che il marchio Benelli appartiene a questo colosso cinese (dal 2005) e che la moto più venduta nel Belpaese nasce lì. E ora, Qianjiang Motorcycle, riconosciuto in Cina come produttore dal fortissimo appeal nel settore delle moto di media e grossa cilindrata, sta per arrivare in Italia con un altro brand: QJMOTOR. Se ne parla molto, e viene naturale chiedersi se non ci saranno sovrapposizioni con Benelli. Ecco, questa è una delle prime domande che abbiamo posto a mister Bai Huzhen, Vice Manager di QJMOTOR.

Buongiorno mister Huzen, avete molti brand all’interno del vostro gruppo, facciamo chiarezza. 

“Buongiorno, il gruppo Qianjiang Motorcycle ha tre rami: QJMOTOR, Benelli e Qjiang”.

Ora il brand QJMOTOR sta arrivando in Italia. Non c’è il pericolo di sovrapposizioni con Benelli?

“Assolutamente no. Benelli ha una ‘high reputation’ perché ha autentico sangue europeo, così la nostra strategia è quella che Benelli sia la nostra punta di diamante nell’alta gamma, seguito da QJ Motor e poi da Qjiang”.

Quello che sembra percepire il pubblico nelle moto che arrivano dalla Cina è che ci siano vari modelli con una base tecnica simile, declinata poi con look e brand differenti. Anche voi state usando questa strategia?

“Attualmente solo pochi modelli condividono la stessa base. Stiamo lavorando per diversificarli in futuro e rilasciare poi dei prodotti veramente differenti uno dall’altro”.

Quando potremo comprare le QJMOTOR in Italia?

“Premetto che eravamo in Eicma già un anno fa, ma anche a causa del Covid e per altri motivi non tutti lo sapevano. Quest’anno abbiamo portato una gamma di 33 modelli e andremo a venderli già nel 2023”.

 

Il signor Huzen mi porge il depliant QJMOTOR. Sembra un poster, di quelli che ci appendevamo in camera da ragazzini. Con tutte le moto in fila, ordinate, ognuna con la sua piccola scheda tecnica. Il catalogo di carta, che piegato appare come un innocuo foglio A4, una volta aperto ci dà la misura della gamma della casa cinese: conto 42 modelli di tutti i tipi, quindi ce ne sono anche di più di quelli esposti negli 800 mq di stand a EICMA. Dalla crossover allo scooter passendo per la neoclassica, con motori di tutti i tipi: mono, twin paralleli, V-twin, elettrici. Impressionante.

Mister Huzen, sono davvero tanti! Non possiamo parlare di tutti. Ci indichi lei due modelli su cui focalizzarci.

“Abbiamo diverse linee di prodotto e in ogni serie ci sono a loro volta diversi livelli. Tra le adventure abbiamo una 800 equipaggiata per grandi viaggi e con grande autonomia grazie al serbatoio da 24 litri. E vi segnalo anche un’altra adventure con motore bicilindrico a V (la SVT 650 da 645 cc e 76 CV, ndr) su cui abbiamo lavorato molto anche sull’ergonomia per renderla adatta ai gusti del pubblico europeo”.

Non tutte le moto esposte sono sul catalogo. Per esempio, allo stand mi ha colpito la naked SRK 900. Ha un design davvero interessante: è disegnata in Cina o vi siete affidati a un partner in Europa?

“È stata realizzata dal nostro team. Non è l’unico progetto interessante, stiamo anche realizzando una 1.000 cc 4 cilindri sportiva. Inoltre stiamo cooperando con molti marchi di fama internazionale come Harley-Davidson, MV Agusta (si riferisce alla 5.5 marchiata Lucky Explorer, ndr) e Peugeot. Per completare il quadro devo dirvi che oltre alle moto, stiamo lavorando alla riding culture e al lifestyle, quindi una linea di abbigliamento, ma anche club, eventi, attività social per creare un mondo per i nostri motociclisti. Inoltre stiamo mirando alle moto per i bambini e per i teen agers”.

Vi state crescendo le nuove generazioni, insomma… E allora parliamo di futuro e di elettrico. Honda ha recentemente dichiarato che ha in programma lanciare 10 o più moto elettriche entro il 2025, ma allo stesso tempo ha lasciato intendere che il futuro core business delle moto sarà sempre a benzina. Voi come vi state muovendo? Sappiamo che state guardando molto avanti.

“Stiamo aumentando gli investimenti perché sempre di più in Europa, ma anche in Cina, le normative andranno verso la mobilità elettrica. Ogni anno investiremo ogni anno 100 milioni di yen cinesi (circa 13 milioni di euro) per la ricerca e lo sviluppo di questi veicoli. Per darvi un’idea di misura, vi posso dire che per quelli a benzina investiremo ogni anno 300 milioni di yen cinesi. Nella nostra idea uno non esclude l’altro, avremo motori elettrici e motori a benzina”.

Approfondita la conoscenza con il marchio QJMOTOR, per chiudere torniamo al gruppo Qianjiang Motorcycle. Oltre ai marchi citati nell’intervista, va ricordato che ne fa parte anche Keeway (in Italia lo conosciamo bene per le sue vendutissime 125): nasce come brand giovane per conquistare i mercati europei e non a caso ha sede in Ungheria. A sua volta il gruppo Qianjiang Motorcycle è nell’orbita del colosso dell’automotive Geely, che ha nel suo portafoglio per esempio Volvo Cars. Dettagli, se vogliamo chiamarli così, che ci fanno capire la misura – forse incommensurabile per i nostri standard – del gruppo.

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