Ponte sullo Stretto – Duemila anni di idee, progetti e ripensamenti
Un po’ più di due millenni: da tanto dura il sogno di collegare direttamente Calabria e Sicilia, facilitando il passaggio tra le due sponde. Ecco una sintesi delle tappe di un progetto al quale il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni vorrebbe finalmente dare il via.
– 251 a.C: narra lo storico Strabone che il console Lucio Cecilio Metello fece costruire un ponte di botti con parapetti per far arrivare a Roma i 104 elefanti sottratti ai cartaginesi nella battaglia vinta contro Asdrubale a Palermo.
– 1130: Ruggero d’Altavilla, re della Puglia, della Sicilia e della Calabria dal 1130, ordina ai propri ingegneri di valutare la possibilità di un collegamento tra le parti del suo regno: in pratica, il primo studio di fattibilità del ponte. Il sovrano muore però a Palermo nel 1154 senza che nulla sia concretizzato.
– 1866: per un po’ l’umanità si dedica ad altre faccende, tipo cercare di sterminarsi con guerre di ogni genere, costruire magnifiche cattedrali e realizzare l’Unità d’Italia: poi, durante il governo di Bettino Ricasoli, il ministro dei lavori pubblici Stefano Jacini affida all’ingegner Alfredo Cottrau il compito di studiare un ponte; ma già si litiga, perché un altro ingegnere, Carlo Navone, propende invece per un collegamento sottomarino.
– 1908: alle prime luci dell’alba del 28 dicembre un terremoto devastante, con epicentro nello Stretto, distrugge Reggio Calabria e Messina, facendo circa 120 mila vittime: del ponte non si parlerà più per molti anni.
– 1958: passa mezzo secolo e viene istituito il Gruppo Ponte di Messina, società della quale fanno parte Finsider, Fiat, Italcementi e Pirelli, mentre l’architetto Armando Brasini progetta una struttura a più campate, che poggiano su un’isola artificiale.
– 1979-1981: il governo guidato da Arnaldo Forlani istituisce la società Stretto di Messina Spa, con azionisti Italstat, Iri, FS, Anas e le due regioni interessate; intanto, il Gruppo Ponte di Messina presenta un progetto a campata unica di 3,3 km.
– 1986: la Stretto di Messina Spa (vedi sopra) presenta tre ipotesi: collegamento sotterraneo, ponte a una e ponte a due luci; per l’Eni, invece, bisognerebbe realizzare un tubo flottante ancorato al fondale, chiamato Ponte di Archimede.
– 1992: tocca a Bettino Craxi annunciare che il ponte si farà: poi arriva Mani pulite a fermarlo.
– 2001: Silvio Berlusconi pone il ponte in cima alle priorità del governo; la Stretto di Messina Spa aggiorna il progetto preliminare, risalente al 1992.
– 2006: dopo che il raggruppamento guidato da Impregilo si aggiudica la gara, con una legge si stabilisce che il ponte non è invece una priorità di governo: ci si penserà più avanti.
– 2009: Eurolink viene definito contraente generale dell’opera che, senza che nulla sia stato realizzato, tra il 1982 e il 2005 secondo la Corte dei conti è comunque costata 128,6 milioni di euro
– 2011: viene approvato il progetto a una sola campata di Eurolink, costo 8,5 miliardi di euro.
– 2012: Mario Monti e il suo governo bloccano il progetto, rimandando la verifica di fattibilità finanziaria di due anni.
– 2013: il ministero per i Beni culturali approva il progetto, ma la Stretto di Messina Spa viene liquidata dal governo di Enrico Letta.
– 2016: Matteo Renzi, nuovo presidente del consiglio, dichiara che, terminata la fase di riforme di cui il Paese ha bisogno, ci si potrà dedicare a nuove e grandi opere, a partire dal ponte.
– 2021: tocca al governo di Mario Draghi rispolverare il progetto, affidando alle Ferrovie dello Stato, delle quali oggi fa parte anche l’Anas, uno studio di fattibilità.
– 2022: neppure il tempo d’insediarsi al ministero delle Infrastrutture e Mateo Salvini, neo-titolare del dicastero, proclama l’intenzione di dare il via ai lavori del ponte: si ricomincia