Piaggio Vespa PX 125: un mito senza tempo
Nata nel 1978 e uccisa solamente dalla decisione di Piaggio di non aggiornarla all’Euro4 sul finire dello scorso decennio, la Vespa PX è a tutti gli effetti un’icona e una pietra miliare nella quasi 80enne vita dello scooter di Pontedera.
Il pubblico allora rimase favorevolmente impressionato dalla innovativa linea dello scooter, capace di rinnovare gli stilemi della precedente serie di Vespa. E dalò punto di vista funzionale alcuni accorgimenti come le nuove sospensioni ne miglioravano una tenuta di strada altrimenti non ottimale. Inoltre, è stato il primo veicolo della famiglia dove si potevano montare come optional gli indicatori di direzione.
La naturale evoluzione fu rappresentata dalla famiglia PX-E (1981) che, a fianco della 125, affiancava le versioni 150 (da 8,8 CV) e 200 (da 12 CV, quest’ultima dotata di freni maggiorati e più efficaci): in questa serie debuttarono numerose innovazioni, tra cui spiccava l’accensione elettronica.
Per tutte e tre le cilindrate, che accompagneranno la famiglia PX attraverso gli Anni 80, saranno lanciate sul mercato anche le versioni Arcobaleno, ossia allestimenti più ricercati dal punto di vista estetico e delle dotazioni.
Nel 1985, gli amanti delle emozioni forti vengono accontentati con una versione speciale denominata PX-T5: la 125 Pole Position (nome con cui era nota) aveva un motore con cilindro a 5 travasi e prestazioni decisamente superiori alla 125 base, ossia 11 CV pieni.
Nel 1999, in anni nei quali i motori 2T iniziano a essere considerati desueti e poco economici da produrre, la PX continua imperterrita a conquistare adepti continuando a migliorare in modo residuale ma continuo la propria consolidata ricetta di base, sebbene l’offerta sia solo limitata alle versioni 125 e 150. E non mancano le evoluzioni tecniche per restare al passo coi tempi (e soprattutto cone le normative antinquinamento), come la versione con catalizzatore che resterà a listino fino al 2007, anno nel quale uscirà di produzione con una serie celebrativa per i 3 decenni di vita e i 3 milioni di pezzi venduti, denominata 30 anni.
Tutto qui? La PX è quindi destinata a restare un oggetto di modernariato? Assolutamente no. A grande richiesta degli appassionati infatti Piaggio è “costretta” a rimettere in produzione la vecchia e gloriosa PX, in anni nei quali la Vespa è ormai tutt’altra cosa, con motori 4T, cambio con variatore automatico e cerchi da 11 pollici.
Ebbene, dal 2011 e fino al 2014 (anno nel quale divenne impossibile adeguare all’Euro4 il motore 2T), la Vespa 125-150 PX con telaio monoscocca e cambio a manopola è tornata sulle strade, col motore due tempi aggiornato all’Euro3 e i suoi cerchi da 10 pollici che l’avevano resa una mosca bianca nel panorama scooteristico europeo.
E’ quindi con la versione da collezionisti Settantesimo della PX 125, datata 2016, che l’ultima Vespa davvero old style esce dalle catene di montaggio di Pontedera.