La Gr Yaris di Rovanperä,
Il solo verdetto ancora in sospeso è quello relativo all’assegnazione delle altre due posizioni sul podio per le quali sono in lotta Ott Tänak e Thierry Neuville. Fra i due piloti della Hyundai ci sono 21 punti: 187 ne ha l’estone, che quest’anno ha vinto in Italia, Finlandia e Belgio, e 166 il belga, che si è imposto solo in Grecia ed al quale non è bastato arrivare sempre al traguardo per arrampicarsi in vetta al mondiale, campionato nel quale è arrivato al massimo secondo.
Il Rally del Giappone comincia giovedì pomeriggio (la mattina italiana) con la prova spettacolo da 2,75 chilometri. Gli altri 18 stage (ulteriori 281 chilometri contro il tempo) sono spalmati tra venerdì (la maggior distanza a cronometro concentrata in appena sei frazioni) e domenica, quando sono in programma i cinque stage conclusivi. La gara sarà aperta da due Toyota, una Gr Yaris e una Corolla. Poiché il nome del pilota della prima non è stato reso noto, non è da escludere che alla guida ci possa essere il Ceo del costruttore, Akio Toyoda, che come “Morizo” aveva peso parte a uno stage della gara del Belgio con la sperimentale compatta a idrogeno “navigato” da Juha Kankkunen.
Nella classe regina gli iscritti sono appena nove, perché la scuderia britannica M-Sport ha portato solo due Ford Puma plug-in in Giappone: sono quelle affidate a Craig Breen e Gus Greensmith. Toyota schiera le solite quattro Gr Yaris: oltre a quella di Rovanperä, ci sono quelle di Elfyn Evans, tagliato fuori dalla lotta per il podio, di Takamoto Katsuta e dell’otto volte iridato Sébastien Ogier. La spedizione coreana è completata dallo spagnolo Dani Sordo, attualmente ottavo della classifica generale nonostante quattro sole partecipazioni (59 punti) e forse alla sua ultima apparizione nel Wrc, mentre Ogier è sesto a quota 85 con cinque presenze.