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Paradosso Italia: si vendono meno elettriche ma crescono le colonnine per la ricarica

paradosso italia: si vendono meno elettriche ma crescono le colonnine per la ricarica

Paradosso Italia: si vendono meno elettriche ma crescono le colonnine per la ricarica

TORINO – Si sono vendute meno auto elettriche, ma le colonnine di ricarica aumentano a ritmo di record. E l’Italia ha più punti di ricarica rispetto a Francia, Germania e Gran Bretagna. I punti a uso pubblico italiani sono cresciuti del 41% nel 2022 a 36.772 unità. Nel 2022 sono stati installati 10.748 punti di cui il 27% ad alta potenza e quasi 4 mila installati nell’ultimo trimestre dell’anno: quest’ultima quota è raddoppiata sul totale delle colonnine, dal 6 al 12%. Le colonnine per le auto elettriche in Italia crescono a un ritmo da record. Motus-E, l’associazione che rappresenta le aziende della filiera della mobilità elettrica, presenta il quarto dossier sulla situazione delle infrastrutture per alimentare i mezzi elettrici.

Ogni 100 veicoli elettrici circolanti, infatti, in Italia si contano 21,5 punti di ricarica a uso pubblico, a fronte degli 11,5 della Francia, degli 8,2 della Germania e degli 8,9 del Regno Unito. Paesi, questi, in cui nell’ultimo anno le immatricolazioni di auto elettriche sono cresciute rispettivamente del 25,3%, del 32,3% e del 40,1%, a fronte dell’isolato passo indietro italiano (-27,1%).

“Il report dimostra che nonostante la frenata del mercato auto elettriche gli operatori della ricarica lavorano a pieno regime per far centrare all’Italia gli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti”, commenta il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso. La priorità, ora, “è quella di intervenire a livello politico per non sprecare gli oltre 700 milioni di euro del Pnrr destinati all’installazione di più di 21.000 stazioni di ricarica ad alta potenza. Allo stato, per come è impostata la normativa, c’è infatti il rischio di non riuscire a impiegare le ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa, almeno nel primo bando che senza interventi scadrà a maggio, ma non è ancora stato aperto”. Bisogna anche recuperare i ritardi sulle autostrade e per superare le lentezze degli iter di autorizzazioni nei Comuni: “Nei mesi scorsi abbiamo messo a punto un vademecum proprio per supportare le amministrazioni locali in tutte le attività di coordinamento per la realizzazione delle infrastrutture, con consigli per identificare i siti più adatti, modelli di business e modalità di ingaggio degli operatori”, dice Naso.

Guardando alla distribuzione per macroaree, si osserva che il 58% circa delle colonnine è situato nel Nord Italia, il 22% al Centro e il 20% nel Sud e nelle isole. Con 5.971 punti di ricarica, la Lombardia si conferma la regione più virtuosa, replicando il primato del 2020 e del 2021: da sola concentra il 16% dei punti di ricarica italiani. Seguono nell’ordine Piemonte e Veneto (con l’11% del totale ciascuna), Lazio ed Emilia-Romagna (con il 10% a testa) e infine la Toscana (8%). Regioni che coprono complessivamente il 66% del totale dei punti di ricarica a uso pubblico in Italia. Nelle 14 città metropolitane, in cui vive orientativamente il 36% della popolazione, si trova circa il 33% dei punti totali. Roma è al primo posto per numero di punti di ricarica (2.751), seguita da Milano (1.927), Torino (1.641), Venezia (1.372) e Firenze (882). In termini assoluti, gli ultimi posti tra le città metropolitane spettano a Messina (298 punti di ricarica), Cagliari (250) e Reggio Calabria (123). In rapporto agli abitanti, l’area con il più elevato numero di punti di ricarica è quella della provincia di Venezia (circa 16 punti ogni 10.000 abitanti), seguita da Firenze (quasi 9 punti ogni 10.000 abitanti) e Bologna (circa 8 punti ogni 10.000 abitanti). Guardando invece al numero di punti per km², al primo posto c’è Milano (circa 122 punti ogni 100 km²) e rispettivamente al secondo e terzo posto troviamo Venezia (circa 55 punti ogni 100 km²) e Roma (circa 51 punti ogni 100 km²).

In termini percentuali, nel 2022 i punti di ricarica installati sul territorio nazionale sono aumentati del 41%, dopo il +36% messo a segno nel 2021. Un’accelerazione costante, che rispetto alla prima rilevazione del settembre 2019 ha visto il numero le colonnine salire del 245%. Oltre a essere raddoppiata la quota dei punti in corrente continua, nel 2021 erano circa il 6% a fronte del 12% del 2022, è triplicata quella dei punti ultraveloci con potenza oltre i 150 kw, passata dall’1% del 2021 al 3,1% del 2022. Corrono in generale i tassi di crescita dei punti di ricarica a potenze elevate: nell’ultimo trimestre quelli fast corrente continua sono cresciuti del 34,3% e quelli ultraveloci del 60% rispetto ai tre mesi precedenti. Segno positivo anche per i punti di ricarica in autostrada, che al 31 dicembre 2022 raggiungono quota 496 (di cui l’85% in corrente continua con potenza oltre i 43 kW) dai 118 di fine 2021. Un incremento, tuttavia, fortemente limitato dalla mancata pubblicazione dei bandi previsti per legge per consentire agli operatori l’installazione massiva delle colonnine sulla grande viabilità.

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