Paradosso Italia: si vendono meno elettriche ma crescono le colonnine per la ricarica
Ogni 100 veicoli elettrici circolanti, infatti, in Italia si contano 21,5 punti di ricarica a uso pubblico, a fronte degli 11,5 della Francia, degli 8,2 della Germania e degli 8,9 del Regno Unito. Paesi, questi, in cui nell’ultimo anno le immatricolazioni di auto elettriche sono cresciute rispettivamente del 25,3%, del 32,3% e del 40,1%, a fronte dell’isolato passo indietro italiano (-27,1%).
“Il report dimostra che nonostante la frenata del mercato auto elettriche gli operatori della ricarica lavorano a pieno regime per far centrare all’Italia gli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti”, commenta il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso. La priorità, ora, “è quella di intervenire a livello politico per non sprecare gli oltre 700 milioni di euro del Pnrr destinati all’installazione di più di 21.000 stazioni di ricarica ad alta potenza. Allo stato, per come è impostata la normativa, c’è infatti il rischio di non riuscire a impiegare le ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa, almeno nel primo bando che senza interventi scadrà a maggio, ma non è ancora stato aperto”. Bisogna anche recuperare i ritardi sulle autostrade e per superare le lentezze degli iter di autorizzazioni nei Comuni: “Nei mesi scorsi abbiamo messo a punto un vademecum proprio per supportare le amministrazioni locali in tutte le attività di coordinamento per la realizzazione delle infrastrutture, con consigli per identificare i siti più adatti, modelli di business e modalità di ingaggio degli operatori”, dice Naso.
In termini percentuali, nel 2022 i punti di ricarica installati sul territorio nazionale sono aumentati del 41%, dopo il +36% messo a segno nel 2021. Un’accelerazione costante, che rispetto alla prima rilevazione del settembre 2019 ha visto il numero le colonnine salire del 245%. Oltre a essere raddoppiata la quota dei punti in corrente continua, nel 2021 erano circa il 6% a fronte del 12% del 2022, è triplicata quella dei punti ultraveloci con potenza oltre i 150 kw, passata dall’1% del 2021 al 3,1% del 2022. Corrono in generale i tassi di crescita dei punti di ricarica a potenze elevate: nell’ultimo trimestre quelli fast corrente continua sono cresciuti del 34,3% e quelli ultraveloci del 60% rispetto ai tre mesi precedenti. Segno positivo anche per i punti di ricarica in autostrada, che al 31 dicembre 2022 raggiungono quota 496 (di cui l’85% in corrente continua con potenza oltre i 43 kW) dai 118 di fine 2021. Un incremento, tuttavia, fortemente limitato dalla mancata pubblicazione dei bandi previsti per legge per consentire agli operatori l’installazione massiva delle colonnine sulla grande viabilità.