Motori

Pagani

Pagani Utopia Monoposto: il render è spettacolare

pagani utopia monoposto: il render è spettacolare

Pagani Utopia Monoposto: il render è spettacolare

La nuova nata di Casa Pagani – la Utopia – ha appena debuttato e già fa sognare gli appassionati come Salvatore Tommaseo, professione Car Designer che ha reinterpretato il tema della hypercar di Horacio Pagani in formula monoposto, una analisi che non manca di spunti ispirativi che hanno portato i loro risultati in passato come l’icona Ferrari Monza SP1 su meccanica 812 Superfast.

pagani utopia monoposto: il render è spettacolare

Il rendering nasce per pura passione artistica votata alle auto, e non è il primo lavoro che questo giovane designer che ha studiato Transportation Design allo IAAD di Torino porta a termine. Nel caso della Utopia Monoposto, è evidente il richiamo alle auto del WEC (Campionato Mondiale Endurance) visto che il passo è stato allungato e l’originale configurazione a due sedili è stata rivista in versione monoposto centrale.

pagani utopia monoposto: il render è spettacolare

La nuova configurazione del tetto e la posizione centrale hanno lo scopo di spostare le masse il più vicino possibile al baricentro e di ridurre la superficie frontale, a vantaggio della resistenza aerodinamica. La Pagani Utopia Monoposto è diversa anche nel powertrain: se fosse realizzata sarebbe anche la prima Pagani ad impiegare un modulo ibrido: oltre al noto V12 biturbo AMG dell’originale, avrebbe un motore elettrico da 264 CV dietro il sedile di guida per arrivare ad una potenza totale di 1.100 CV, limitando i cali di spinta durante i cambi marcia. Siccome vengono eliminati molti elementi di arredo del secondo sedile, l’incremento di peso aggiungendo il modulo ibrido sarebbe di soli 40 kg

 

pagani utopia monoposto: il render è spettacolare

L’aumento del passo della hypercar di ben 15 cm è motivato anche dalla necessità di trovare spazio per la macchina elettrica e un pacco batterie da 15 kWh e ha anche il benefico effetto di aumentare la stabilità in rettilineo. Il lavoro di Salvatore Tommaseo è raffinato anche perché non stravolge gli elementi dell’auto originaria, che rimane inconfondibilmente una Pagani, ma più liscia e levigata con prese d’aria maggiorate davanti che sfogano sulle porte attraverso feritoie perfettamente integrate nei due sportelli, utili a smaltire il calore in eccesso in maniera efficiente e pulita. Lo scoop all’altezza del tetto, ispirandosi anche in questo caso all’endurance, è in grado di far “respirare” i motori più efficacemente.

In collaborazione con Automoto.it

TOP STORIES

Top List in the World