- StoreDot spinge la sua soluzione “semisolida” e apre il dibattito. solo una cosa è certa: in cantiere ci sono più soluzioni che mai
- A che punto siamo
- Le batterie “100 in X” di StoreDot
- Lo stato solido è più vicino?
- A proposito di batterie allo stato solido
La batteria allo stato solido di Toyota
StoreDot spinge la sua soluzione “semisolida” e apre il dibattito. solo una cosa è certa: in cantiere ci sono più soluzioni che mai
Come sarà la batteria del futuro? In molti scommettono sullo stato solido. Ma c’è anche chi ha un’idea diversa. O meglio, chi crede che ci siano tecnologie che meritano più attenzione, almeno per il momento.
Tra le aziende che hanno scelto questa “seconda via” c’è l’israeliana StoreDot, famosa per le sue celle XFC (sigla che sta per Extreme Fast Charging). StoreDot afferma che le batterie allo stato solido si dovranno attendere ancora almeno altri 10 anni. Ma è vero o si tratta solo di una boutade per tirare acqua al proprio mulino?
A che punto siamo
Le batterie allo stato solido promettono di essere performanti, durature, efficienti, sicure e anche economicamente convenienti rispetto alle attuali “ioni di litio”. Non poco. Ma per arrivare sul mercato devono superare una serie di scogli tecnologici che stanno mettendo a dura prova le aziende che si cimentano con questa tecnologia. E nessuno, al momento, si è mostrato già concretamente in grado di realizzarle su scala industriale.
Così ha commentato il panorama attuale Doron Myersdorf, ceo dell’azienda israeliana: “È fondamentale che i principali sviluppatori di batterie come StoreDot forniscano ai produttori automobilistici una road map realistica. In questo momento, nonostante le affermazioni di alcuni nostri concorrenti, tutte le batterie a stato solido sono ancora ad almeno un decennio di distanza”.
Poi ha aggiunto: “Riteniamo che l’introduzione di batterie a stato semi solido rappresenti una soluzione più praticabile. Dovremmo arrivare a produrle in massa entro il 2028. Si tratta di celle avanzate, sicure e ad alte prestazioni che possono raggiungere 100 miglia di carica in soli 3 minuti. Hanno l’ulteriore vantaggio di richiedere un processo di produzione più semplice e meno impegnativo rispetto a tutte le tecnologie a stato solido”.
Commenti di parte, ovvio, ma perché StoreDot è così convinta che la sua soluzione sia così valida?
Le batterie “100 in X” di StoreDot
StoreDot, batterie con celle rigeneranti
La cosa interessante è che alcuni esemplari di preproduzione delle batterie XFC sono già stati consegnati ad alcune Case partner di StoreDot, che hanno avviato i test sul campo.
Lo stato solido è più vicino?
D’altro canto, ci sono fior fior di Case automobilistiche che invece sono convinte che lo stato solido non sia così lontano come affermato da StoreDot. Toyota ha detto che le batterie allo stato solido saranno pronte già nel 2025. Volkswagen, che sostiene gli specialisti di QuantumScape, è altrettanto convinta di poter presentare questa tecnologia sulle auto del progetto Trinity che vedranno la luce tra 3 o 4 anni al massimo.
Chi ha ragione? Difficile dirlo. Su una cosa però sono tutti d’accordo: le batterie evolveranno in più di una direzione e presto saranno disponibili tante tecnologie, ognuna con uno scopo mirato e con prestazioni sempre migliori. Ci sarà lo stato solido, magari ben prima di quanto affermi StoreDot, ma verosimilmente sarà inizialmente utilizzato su auto elettriche top di gamma. Ci saranno poi le già citate 4680, le batterie agli ioni di sodio, le nuove generazioni di accumulatori LFP. Siamo davvero all’alba di una nuova era.