Le Case auto Ue potrebbero godere dello stesso "status" di quelle americane per ricevere il bonus veicoli elettrici: "Dialoghi intensi"
Primi segnali positivi per l’Europa nella delicata partita degli incentivi americani per le auto elettriche. In trasferta a Washington, è stato Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue e commissario per il Commercio, a portare a casa un punto in favore del blocco, grazie all’assist della controparte americana, Katherine Tai.
Legge uguale per tutti
Dombrovskis e Tai hanno infatti concordato di “chiedere alle rispettive squadre di intensificare i colloqui sui problemi legati all’IRA”, come fa sapere l’ufficio del Commercio a stelle e strisce. Maggiori indiscrezioni le dà però la Reuters.
Stando all’agenzia di stampa, i team sono al lavoro per trovare un accordo che dia alle aziende Ue lo stesso “status” di quelle Usa. Il patto verrebbe messo nero su bianco nei regolamenti attuativi della legge, più che attraverso una revisione tout court. “C’è la volontà degli Stati Uniti di impegnarsi”, dichiara Dombrovskis, che aggiunge:
Qui occorre specificare che se Musk e soci producono i SUV elettrici nella Giga Berlin, è anche vero che l’impianto, in fase di ramp-up, non riesce a soddisfare tutta la domanda, quindi parte delle vetture viene ancora importata dallo stabilimento di Shanghai. E in ogni caso, il senso dell’affermazione di Dombrovskis si può riallacciare agli ottimi risultati che Tesla stava ottenendo in Europa anche prima della nascita dello stabilimento berlinese.
“Speriamo di risolvere la questione prima che diventi una controversia”, conclude Dombrovskis. Parole che trovano una sponda nella responsabile americana: “Data la forza delle relazioni Usa-Ue, sono fiduciosa che ci riusciremo”.
Passi in avanti, dunque, per arrivare a un game over che potrebbe sancire il pareggio. Il prossimo match si giocherà a dicembre, in un nuovo TTC. Ma qualcuno, tra gli uffici di Bruxelles, aveva già fatto capire che si punta molto all’incontro di fine anno.
I veri amici litigano
Era stata Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione Ue e commissaria per la Concorrenza, tra i funzionari che si battono per una soluzione celere del rompicapo internazionale. Il sussidio Usa è “sbilanciato” e va riformato “in modo da non discriminare l’Unione europea”, aveva dichiarato al Financial Times.
Già prima delle ultime ore, però, era escluso un ricorso all’Organizzazione mondiale del Commercio (OMC, o WTO), visto che, come spiegato nell’intervista, “può servire fino a un anno prima che una controversia raggiunga l’arbitrato e un altro anno per il giudizio”.
Insomma, nessuno vuole che si arrivi a tanto. Tutti, invece, sperano che la diplomazia trionfi. In fondo, Europa e Stati Uniti sono “amici”, per prendere in prestito le parole della commissaria, e “non ci si deve mettere gli uni contro gli altri”. E adesso la pace è sempre più vicina.
Fonte: Reuters 1, Reuters 2, USTR, Financial Times, Electrek