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Nissan Leaf MY 2013, la prova dell'auto elettrica per antonomasia

La giapponese ad emissioni zero si rinnova per consumare meno e avere più chilometri di autonomia. E più spazio per persone e bagagli

nissan leaf my 2013, la prova dell'auto elettrica per antonomasia Leaf, il nome scelto dalla Nissan per la sua auto elettrica, in inglese significa foglia. E come tutte le foglie, con la primavera anche quella della Casa giapponese si rinnova, in maniera poco appariscente ma consistente. In effetti la carrozzeria è stata appena leggermente modificata nel frontale, con lo scopo di migliorare la penetrazione aerodinamica (il Cx scende da 0,29 a 0,28) e di conseguenza di ridurre il consumo, ma una modifica ben più profonda riguarda il sistema motopropulsore, con ripercussioni sia sulle prestazioni, sia sulla praticità d’uso. Mentre nella Nissan Leaf originaria il motore elettrico da 109 CV era collocato sotto il cofano anteriore e l’inverter con il generatore erano sistemati sotto il sedile posteriore, ora i tre componenti sono raggruppati in una sola unità, posta anteriormente e, come in passato, in blocco con il riduttore che funge da cambio. Questa scelta comporta come vantaggi la riduzione di peso del gruppo motopropulsore e l’ampliamento del bagagliaio, la cui capacità cresce da 330 a 370 litri, in un vano dalla forma più regolare che in passato. Migliora anche l’abitacolo, con lo spazio per le gambe di chi siede dietro aumentato di 53 mm, grazie ai sedili ridisegnati.

NEL SUO HABITAT NATURALE

Le innovazioni introdotte comportano un incremento dell’autonomia dichiarata di oltre 20 km: con le batterie completamente cariche la Leaf può percorrere 199 km, contro i 175 km della versione precedente. Merito anche dell’evoluto sistema che trasforma l’energia delle frenate in energia elettrica, la cui efficienza è cresciuta dall’88 al 94%. Senza dimenticare il contributo dell’impianto di riscaldamento, ora dotato di pompa di calore e capace di abbattere del 70% l’energia assorbita rispetto al precedente. Al volante la Nissan Leaf si rivela un’auto molto gradevole, a prescindere dallo scenario del test che la Nissan ha scelto: Oslo e i suoi dintorni. Non a caso, evidentemente, in quanto Oslo è considerata la capitale europea dell’auto elettrica, la città dove questo tipo di automobili è più diffuso e anche più incentivato. In Norvegia le auto elettriche sono esentate dal pagamento dell’IVA, beneficiano di un’ampia rete di colonnine per la ricarica, possono viaggiare sulle corsie dedicate ai mezzi pubblici e possono sostare gratuitamente nei parcheggi che per gli altri veicoli sono invece a pagamento. Infine, i punti di ricarica pubblica sono circa 3500, oltre a 65 dotati di colonnine di ricarica rapida. La messa in moto della Leaf avviene sempre tramite un pulsante, ma il freno di stazionamento ora è a pedale. Il selettore del “cambio automatico” mantiene l’originale forma sferica della manopola, che alle consuete posizioni D per la guida normale, R per la retromarcia e P (parcheggio) aggiunge quella B, che incrementa la rigenerazione delle batterie in frenata o in rilascio.

ALLA PROVA DEL FREDDO

In marcia si apprezzano molteplici fattori: naturalmente la silenziosità nell’abitacolo, ma anche lo spunto nelle partenze da fermo, dovuto alla notevole coppia che nei motori elettrici è disponibile istantaneamente, fin dalle velocità più basse e che nel caso della Leaf è di 254 Nm. Lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in 11,5 secondi: un tempo che però non dice tutta la verità sulla prontezza della vettura, che “spinge” notevolmente soprattutto nei primi metri, mentre poi l’accelerazione si stabilizza. Lo sterzo trasmette una sensazione di consistenza molto gradevole, sia nelle manovre sia in velocità e si accompagna a una stabilità e una tenuta di buon livello, grazie anche alla collocazione delle batterie nel pianale della vettura, una posizione che riduce l’altezza del baricentro. Nel nostro test nei dintorni di Oslo, in un percorso composto da tratti urbani, altri di pianura e poi di salite e discese sopra i fiordi della capitale norvegese, siamo partiti con la strumentazione che indicava un’autonomia di 122 km e batterie cariche al 98% e siamo rientrati dopo 52 km con le batterie al 56%. Abbiamo dunque consumato il 42% della carica per percorrere 52 km, il che corrisponderebbe a un’autonomia effettiva di 124 km, lievemente superiore a quella prevista dall’elettronica di bordo, nonostante viaggiassimo in due persone e con un po’ di bagaglio. Il merito è da ascrivere alla nuova funzione B che abbiamo utilizzato, evidentemente con profitto, nella discesa verso la città. Sono valori che non hanno la pretesa della scientificità, ma che sono stati ottenuti in reali condizioni di circolazione, compresa una temperatura esterna di 5 gradi che, naturalmente, riduce un po’ l’autonomia. La ricarica delle batterie agli ioni di litio fatta utilizzando la rete di casa richiede 8 ore, tempo che può essere dimezzato se si impiega un caricatore optional da 6,6 kW. Esistono anche colonnine di ricarica rapida che forniscono dal 30 all’80% della carica in un tempo che va dai 15 ai 30 minuti. In Italia nel 2012 erano circa 500 i punti di ricarica che, secondo la Nissan, dovrebbero salire almeno a 800 nel 2013. Tutti i concessionari Nissan nel corso di quest’anno saranno abilitati alla vendita della Leaf e insieme disporranno di una rete di 304 punti di ricarica.

DA 24.790 EURO AFFITTANDO LA BATTERIA

La Leaf, lunga 4 metri e 45 centimetri e larga 1 metro e 77 centimetri, può trasportare cinque persone con un adeguato bagaglio: tocca i 144 km/h e nel complesso è dunque assimilabile a un’analoga vettura con motore tradizionale. L’autonomia però non è ancora tale da renderla una “prima auto” per quanti prevedano di affrontare anche lunghi spostamenti e a fronte dei vantaggi ecologici e della possibilità di viaggiare pure durante i giorni di blocco del traffico, innegabilmente ha ancora prezzi piuttosto elevati. Che tuttavia sono in parte compensati dall’esenzione dalla tassa di possesso e da costi di manutenzione e di rifornimento decisamente più bassi di quelli delle concorrenti a benzina o diesel: in particolare, secondo la Nissan, per percorrere 15mila km con la Leaf basterebbero 449 euro di corrente, ovvero circa un terzo di quanto si spenderebbe in gasolio o un quarto della spesa in benzina, differenze che evidentemente incidono in misura sensibile sul bilancio complessivo. Nel mondo circolano circa 60mila Leaf, ora proposta in tre allestimenti: Visia, Acenta e Tekna. I dispositivi di sicurezza di serie su tutte comprendono airbag frontali, laterali e a tendina, ABS ed ESP per il controllo elettronico della stabilità. Sulla Visia sono di serie i cerchi in acciaio da 16”, il sistema di accesso e messa in moto senza chiave; l’Acenta offre invece i cerchi in lega, il sistema telematico Carwings, la telecamera posteriore, la gestione della ricarica e della climatizzazione tramite smartphone; su Tekna, infine sono standard anche i rivestimenti dei sedili in pelle nera, l’impianto Hi-Fi a 7 altoparlanti Bose e il sistema Around View Monitor che consente di visualizzare sul display centrale tutto quanto si trova attorno all’auto. La nuova Leaf sarà disponibile da giugno a prezzi di listino che vanno dai 30.690 euro della Visia, ai 33.690 euro della Acenta fino ai 36.090 euro della Tekna. È prevista, fra le varie proposte commerciali, anche la possibilità di acquistare l’auto ma noleggiare la batteria: in tal caso i prezzi di listino si riducono di 5.900 euro, mentre per le batterie si può scegliere fra diverse soluzioni, in base alla durata del contratto e alla percorrenza, con costi che spaziano da 79 euro al mese, per un contratto di almeno 3 anni e percorrenza annua fino a 12.500 km, fino ai 142 euro/mese per 12 mesi e 25.000 km/anno. Le batterie godono di 5 anni di garanzia o 100.000 km, come la vettura; quelle noleggiate invece sono coperte dalla garanzia finché il contratto è attivo.

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