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NIO continua a puntare sull’Europa nonostante il rischio dazi

nio continua a puntare sull’europa nonostante il rischio dazi

Il marchio cinese automobilistico NIO, nonostante i nuovi possibili incrementi dei dazi doganali europei, intende continuare la sua espansione nel Vecchio Continente. Il suo fondatore, William Li, lo scorso giovedì, aveva dichiarato come NIO intenda continuare il suo percorso e rafforzamento sul mercato europeo nonostante l’ipotesi avanzata dalla UE su possibili dazi che penalizzerebbero le auto prodotte in Cina.

Secondo il Presidente e Amministratore Delegato di NIO, stando a un recente rapporto pubblicato da Reuters, le denunce avanzate dalla Commissione Europea non corrisponderebbero al vero.

William Li, CEO e Presidente di NIO:

I veicoli elettrici sono molto importanti per uno sviluppo positivo dell’ambiente, non dovrebbero mai essere usati come bersaglio politico.

nio continua a puntare sull’europa nonostante il rischio dazi

NIO ha aperto il suo primo show-room ad Amsterdam. Il marchio cinese è già presente in Europa da diversi anni. Nel 2022 ha costruito un proprio stabilimento in Ungheria, il NIO Power Europe, sito produttivo specializzato nella costruzione di stazioni per il battery swap e dotato anche di un Centro di Ricerca e Sviluppo dedicato allo studio di nuovi “prodotti e soluzioni energetiche”. In Europa NIO ha installato poco più di 40 stazioni per lo scambio delle batterie, mentre in Cina ne ha oltre 2.400. Lo scorso 8 aprile, in Germania, il Marchio cinese aveva aperto il suo primo centro tecnologico specializzato nella guida autonoma e intelligente.

Secondo Willim Li, nei prossimi anni, quando i veicoli elettrici in Europa si diffonderanno sempre più, diversi brand automobilistici sposteranno la propria produzione sui mercati locali dove intendono posizionarsi. Una strategia che coinvolgerà anche il territorio, dove i primi a trarne vantaggio saranno i partner e fornitori locali. Le dichiarazioni del CEO di NIO arrivano a distanza di qualche mese dall’avvio dell’indagine della Comunità Europea su possibili e irregolari sovvenzioni che il Governo cinese avrebbe fornito a BYD, Geely ed altri Marchi che nel giro di qualche anno, sono divenuti leader nella produzione di auto elettriche.

nio continua a puntare sull’europa nonostante il rischio dazi

L’enorme accelerazione e spinta proveniente dalla Cina sulla produzione di auto elettriche, veicoli che nella maggior parte dei casi sono venduti a un prezzo ultra-concorrenziale e dotati di una tecnologia sorprendente, ha fatto scattare l’allarme da parte della Commissione Europea su possibili fenomeni di dumping. L’UE accusa il Governo cinese di un comportamento non corretto.

Le sovvenzioni avrebbero favorito la commercializzazione di auto elettriche a prezzi inferiori ai reali costi di produzione. Un allarme che potrebbe dare il via dazi doganali sensibilmente più elevati, rispetto a quelli attuali, su di un’ampia gamma di prodotti tecnologici provenienti dalla Cina.

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