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Motori Euro 7, le nuove norme: sterzata sulle emissioni di diesel e benzina dal 2025

motori euro 7, le nuove norme: sterzata sulle emissioni di diesel e benzina dal 2025

Motori Euro 7, le nuove norme: sterzata sulle emissioni di diesel e benzina dal 2025

Motori endotermici, diesel e benzina, meno inquinanti dal 2025. L’Europa ha pubblicato il 10 novembre la sua proposta di regolamento per i nuovi motori Euro 7, per auto e commerciali leggeri, e per l’Euro VII, lo standard di motorizzazione per i mezzi commerciali pesanti e i bus. Secondo Bruxelles il trasporto deve diventare «drasticamente meno inquinante», soprattutto nelle città e nelle aree urbane. E i motori Euro 7 sono considerati «parte essenziale della transizione verso la mobilità pulita».

Questo il principio che ha guidato la Commissione nella definizione dei nuovi target di emissioni (NOx e particolato) dei motori endotermici di nuova generazione, che saranno omologati a partire dal 2025 per auto e commerciali leggeri, dal 2027 per il trasporto pesante. Se da un lato l’Europa considera la partita sugli Euro 7 complementare alla battaglia per il taglio delle emissioni di CO2 al 2035 (del 100%, con lo stop ai motori endotermici), dall’altro l’industria dell’auto lancia segnali di allarme.

La reazione infatti è stata di grande preoccupazione. Il tema, ribadiscono i costruttori e i componentisti europei, è duplice: da un lato gli effetti limitati a fronte di investimenti pesanti, dall’altro le importanti problematiche legate a tempistica e fattibilità.

Le regole saranno valide per tutti i mezzi a motore, indipendentemente dall’alimentazione e i limiti saranno imposti anche al particolato prodotto da freni e pneumatici. La convinzione di Bruxelles è che la transizione green durerà almeno un paio di decadi, le auto con motori Euro 7 dunque potranno ridurre le emissioni durante un più lungo periodo di vita del veicolo, riducendo l’impatto anche del mercato dell’usato.

Se nel 2035, infatti, tutte le auto e i furgoni venduti in Europa avranno zero emissioni di CO2, tuttavia al 2050 si prevede che oltre il 20% delle auto e dei furgoni e più della metà dei veicoli pesanti nelle nostre strade continueranno a emettere inquinanti. «Le norme Euro 7 ridurranno tutte queste emissioni e manterranno i veicoli alla portata dei consumatori» ribadisce Bruxelles. .

Bruxelles fissa un principio molto chiaro: per auto e furgoni, i limiti di emissione dei gas di scarico sono fissati al livello più basso attualmente imposto dal regolamento dell’Euro 6 alle autovetture. Dunque le auto dovranno tararsi su emissioni minime già previste mentre i limiti si inaspriscono per i furgoni, ma anche e soprattutto per camion e bus.

«Il vantaggio ambientale della proposta della Commissione è molto limitato, mentre aumenta pesantemente il costo dei veicoli» sottolinea Oliver Zipse, a capo di Acea e ceo di Bmw. La proposta Euro VII poi è particolarmente dura per i camion. «Per conformarsi all’Euro VII, i produttori di camion dovranno trasferire sostanziali risorse ingegneristiche e finanziarie dai veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile al motore a combustione interna. Ciò avrà un forte impatto sulla nostra transizione verso veicoli a emissioni zero. Non fa bene al clima, non fa bene alla salute delle persone e non fa bene al settore» ha affermato Martin Lundstedt, ceo del Gruppo Volvo e referente in Acea per i veicoli commerciali.

Clepa, l’associazione delle imprese della componentistica in Europa mette l’accento su due aspetti: i problemi di tempistica e fattibilità, tecnica ed economica, «da affrontare per garantire che le nuove regole possano essere attuate».

Le stime della Commissione parlano di una riduzione delle emissioni totali di NOx di auto e furgoni del 35% rispetto a Euro 6 e del 56% rispetto a Euro VI per autobus e camion. Anche il particolato dal tubo di scappamento calerà del 13% per auto e furgoni e del 39% per autobus e camion. In sostanza, per Bruxelles gli standard di CO2, già fissati a zero nel 2035 per auto e commerciali leggeri e e la regolamentazione sulle emissioni inquinanti sono considerati complementari per raggiungere la decarbonizzazione e il passaggio alla mobilità sostenibile.

Quello che invece ribadisce l’industria è che l’impatto dei nuovi standard sulle emissioni sarà limitato, se confrontato con la mole di investimenti che sarà necessario mettere in moto. «I responsabili politici dovrebbero concentrarsi su misure che accelerino il rinnovo della flotta, dando la priorità agli investimenti in veicoli a emissioni zero» dice l’Acea.

Sul piatto poi Bruxelles mette un periodo più lungo di conformità per auto e furgoni, fino a 200mila chilometri e 10 anni di età, il doppio rispetto ai requisiti di durabilità previsti dalla normativa attuale.

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