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MotoGP | Test Sepang, Giorno 1: Bezzecchi svetta nel dominio Ducati

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Marco Bezzecchi, VR46 Racing Team

Le moto italiane hanno letteralmente dominato la prima giornata dei test collettivi della MotoGP 2023, sul circuito di Sepang. Se si va a scorrere la classifica, infatti, nelle prime nove posizioni si trovano solamente delle Ducati e delle Aprilia, con le Case giapponesi che hanno incominciato l’anno nuovo come hanno finito lo scorso: all’inseguimento.

Nonostante qualche leggera goccia di pioggia caduta poco dopo le 14 locali, sul tracciato malese è tornato a splendere il sole nel pomeriggio e questo ha permesso a diversi piloti di migliorare le proprie prestazioni. Tra questi c’è anche Marco Bezzecchi, che ha issato davanti a tutti la sua Ducati GP22 griffata Mooney VR46 con un crono di 1’58″470, chiudendo quindi a circa sette decimi dal record della pista.

Nel finale ha fatto un bel balzo in avanti anche Maverick Vinales, secondo a 130 millesimi, che si è detto soddisfatto dell’evoluzione compiuta dall’Aprilia RS-GP, avendola trovata più leggera e quindi più predisposta a girare.

A seguire c’è il terzetto che aveva dominato la mattinata, anche se ha cambiato il proprio ordine. La terza posizione è occupata dal nuovo arrivato nel team ufficiale Ducati, Enea Bastianini, accreditato di un tempo di 1’58″732 con cui si è infilato davanti a Jorge Martin ed alla Desmosedici GP del Prima Pramac Racing per appena 5 millesimi. Quinto tempo per il campione del mondo Pecco Bagnaia, che come il compagno di squadra ha fatto prove comparative con la nuova aerodinamica Ducati, ma soprattutto ha sfoggiato il numero 1 sul cupolino per la prima volta.

In sesta posizione c’è l’altra Aprilia di Aleix Espargaro, con il pilota di Granollers parso meno entusiasta delle novità arrivate da Noale, pur prendendosi un po’ di tempo per valutarle con più calma. Lo spagnolo ha chiuso a 471 millesimi dalla vetta, precedendo le altre tre Ducati di Johann Zarco, ultimo ad infrangere il muro dell’1’59”, Fabio Di Giannantonio ed Alex Marquez. Quest’ultimo, che paga 566 millesimi, sembra effettivamente essersi adattato molto rapidamente alla Rossa del Gresini Racing.

Bisogna scendere fino al decimo posto, dunque, per trovare la prima delle moto giapponesi, che è la Yamaha di Franco Morbidelli. Il pilota italiano ha girato in 1’59″118 ed ha preceduto di oltre tre decimi il vice-campione del mondo Fabio Quartararo, che quindi è a poco meno di un secondo. Tra le altre cose, nella pitlane si inizia a vociferare di dubbi legati alla regolarità della nuova configurazione aerodinamica della M1, che è stata provata da entrambi i piloti.

Nel box Honda c’era davvero tantissima carne al fuoco, con Marc Marquez che disponeva addirittura di quattro versioni differenti della RC213V. L’otto volte campione del mondo, finalmente recuperato dal problema al braccio destro, si è dato da fare con ben 58 giri completati, ma è staccato di quasi un secondo. Con tanto materiale da provare, però, è più importante dare i feedback giusti agli ingegneri che avere risposte dal cronometro.

Più attardati i due nuovi arrivati tra i ranghi del marchio giapponese, Joan Mir ed Alex Rins, che hanno chiuso rispettivamente in 17° ed in 18° posizione, realizzando delle prestazioni molto simili. Davanti a loro, oltre alla Ducati di Luca Marini ed alle due Aprilia RNF di Miguel Oliveira (autore di una scivolata) e Raul Fernandez, c’è anche la KTM di Jack Miller. Ed è innegabile che le aspettative fossero un po’ più alte per la Casa di Mattighofen, che si ritrova a 1″3 dalla vetta.

Sono finiti a terra, fortunatamente senza conseguenze, entrambi i piloti della GasGas, il rookie Augusto Fernandez ed il rientrante Pol Espargaro, che a loro volta si sono ritrovati piuttosto attardati con le loro RC16 in 19° ed in 20° posizione.

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